MigrArti, in nome della xenofobia Bonisoli affossa la cultura multietnica | Giornale dello Spettacolo
Top

MigrArti, in nome della xenofobia Bonisoli affossa la cultura multietnica

Il bando per cinema e spettacolo che racconta le esperienze dei nuovi italiani. Lo zampino della leghista salviniana Lucia Borgonzoni, Appello dalla Calabria: "Alla Guarimba non ci arrendiamo"

MigrArti, in nome della xenofobia Bonisoli affossa la cultura multietnica
Preroll

admin Modifica articolo

26 Novembre 2018 - 13.20


ATF

Quando si coinvolgono immigrati o italiani di seconda generazione, al governo la faccenda non va giù. Nel 2016 l’allora ministro dei Beni e attività culturali e del turismo Dario Franceschini bandì con coraggio e lungimiranza il concorso MigrArti: un programma per cortometraggi e rassegne sulle tante culture presenti nel territorio italiano. Per il 2018 la cifra era arrivata a un milione e mezzo di euro perché i risultati sono stati più che lusinghieri, i “corti” sono approdati anche alla Mostra del cinema di Venezia. Sia in termini di partecipazione che, per dire, nella qualità del lavoro, “MigrArti” ha ingranato bene. Ebbene: il ministero non lo rifinanzia. Il progetto muore così. Non è ufficiale tuttavia pare un dato di fatto. Il suo ideatore e coordinatore, Paolo Masini, da oggi 26 novembre non è più al ministero dopo che proprio ieri, domenica 25, si sono tenute le premiazioni e per la sezione Spettacolo ha vinto la compagnia multietnica del Progetto Amunì, dell’associazione Babel Crew a Palermo, con otto ragazzi da più provenienze.
Masini: “Per il ministero non è più la priorità”
«Il ministero non rifinanzia più ‘MigrArti’, ha detto che non è una sua priorità», risponde Paolo Masini alla domanda se è vero che il progetto viene eclissato. L’attuale ministro Alberto Bonisoli, pentastellato, quindi lo sopprime. Poiché la delega all’audiovisivo è alla leghista salviniana Lucia Borgonzoni le possibilità sono due. La prima: al ministro a 5 Stelle questi programmi, che hanno funzionato, non piacciono ed è in piena sintonia con il dettato leghista; la seconda ipotesi è la più probabile: Bonisoli non era contrario al progetto di per sé ma ha dovuto sottostare a pressioni della senatrice del Carroccio confermando indirettamente che i 5 Stelle ormai sono sempre più spesso al traino e finiscono per essere la ruota di scorta del governo. A ciò va aggiunto un dettaglio: “MigrArti” è ed era destinato soprattutto a stranieri regolarmente residenti in Italia, a italiani di seconda generazione.
Racconta ancora Masini: «I cortometraggi vanno molto bene, li abbiamo portati alla Mostra di Venezia, fino al 15 dicembre sono sul sito di RaiCinema grazie a un accordo con la Rai. Oltre al dato professionale questi film fanno ragionare con il sorriso, sono belli, hanno vinto moltissimi premi in Italia e all’estero perché affrontano l’integrazione con la cultura e con dignità per giovani artisti, scenografi, registi. Sono progetti soprattutto sulla seconda generazione, la G2. Crediamo siano utili al Paese. Proseguiremo con fondazioni e privati».
Giulio Vita dalla Calabria: non ci arrendiamo
Dalla Calabria fa sentire la propria voce Giulio Vita, fondatore dell’associazione La Guarimba. «Il bando – scrive – ha promosso realtà in tutto il territorio nazionale, dimostrando che una Italia aperta e accogliente esiste e può arricchirci come società. Noi abbiamo vinto in tutte le edizioni con il progetto CinemAmbulante: storie di integrazione, una mostra di cinema, un serie di murales e una residenza cinematografica per registi internazionali e rifugiati. Il progetto aveva messo in rete una Calabria che non sempre esce sui giornali: onesta e anti-mafia, accogliente e con voglia di fare gioco di squadra. Quella stessa Calabria di Mimmo Lucano, che non si rassegna all’odio come modello di Paese». Dopo di che constata, con amarezza e dispiacere: «Il Ministro non ha avuto interesse neanche di sentire le storie che in tutto il Paese tra cinema e teatro stiamo riuscendo ad essere uniti senza odio gratuito e con tanta voglia di fare, dimostrando che con la cultura si può mangiare e si può costruire ponti», dichiara Vita, che è calabro-venezuelano.
Ma non si arrende: «Porteremo avanti il progetto CinemAmbulante anche l’anno prossimo, con o senza bando, per una necessità sociale e una voglia di un’Italia migliore». Come? «Questo è un caso non di assistenzialismo bensì di una politica di vera crescita pensata al futuro. Ridimensioniamo il progetto – risponde al telefono – ma non lo cancelliamo, ci adattiamo cercando altre risorse ma non abbandoniamo». Atti di resistenza.

Il bando MigrArti

I corti di MigrArti su RaiCinema

 

Native

Articoli correlati