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Fiorello show alla stampa a Sanremo: “Sono vestito da cantante di destra”

Amadeus: “Le polemiche non mi hanno colpito. Festival divisivo? L’importante è non mancare di rispetto a nessuno". E rivendica i cantanti scelti, Junior Cally incluso

Fiorello show alla stampa a Sanremo: “Sono vestito da cantante di destra”
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3 Febbraio 2020 - 13.47


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a cura di Stefano Miliani

Il festival sanremese edizione numero 70, da martedì 4 a sabato 8, avrà come ospiti Ghali, venerdì 7, e l’Ansa anticipa che ci sarà anche Gigi D’Alessio, mercoledì 5. La Rai, nella tradizionale conferenza stampa pre-festival dal “roof” dell’Ariston, fa sapere che il festival sarà tutto sottotitolato, con la lingua dei segni su Raiplay, con sei perfomer che si alternano per parti vocali e cantate. Nel primo appuntamento con i cronisti Fiorello ha compiuto una incursione imprevista e si è preso la scena, sciorinando storie e battute. Amadeus a proposito delle polemiche su Junior Cally, ha rivendicato le proprie scelte su canzoni che ritiene a misura del festival. Il neodirettore di Rai1 Stefano Coletta ancora fresco di insediamento registra che le strumentalizzazioni politiche dalle parti del teatro Ariston “sono sempre dietro la porta”. Le mette in conto, visto che Salvini ha già iniziato a sferrare i suoi attacchi a uso di propaganda.

Fiorello compie un’incursione in apparenza non prevista: “Io non sono un ospite, mi ha scelto per l’aspetto fisico, ti trovo fico, ti voglio al mio fianco, né davanti né dietro. Non ho mai visto una cosa così, i conduttori sono ansiosi, provano, lui non fa nulla, dirige le operazioni seduto dalla platea. Sanremo ha la capacità di trasformare le persone, Amadeus batte tutti i miei amici per bontà d’animo eppure Sanremo ti ha trasformato in un mostro, è il nemico pubblico numero uno”.

Sulle polemiche pre-festival Fiorello allude a Salvini: “Mi sono vestito da cantante di destra”. E aggiunge: “Junior Cally l’ho invitato alla cresima di mia figlia e ha detto che viene”. Su Amadeus: “Non si rende conto delle situazioni”. E racconta un episodio per dimostrarlo: alla discoteca Q di Ibiza nel ’90 “ballava su un cubo tra due ballerini di colore – si può dire di colore ? – nudi. E non se ne rendeva conto”.

In sala stampa Amadeus ai cronisti ha detto: “Avverto la responsabilità di condurre il 70esimo festival, deve essere un intreccio di emozioni che appartengono alla storia dei 69 anni e anche al presente e possibilmente al futuro, il festival deve dare uno sguardo al presente sperando che sia una scommessa verso il futuro. Ma il 70esimo ci obbliga anche a celebrare il passato. Ho sempre parlato di un Sanremo imprevedibile ma da domani sera e l’imprevedibilità di Rosario Fiorello è nota, non so cosa farà e mi piace non saperlo. O l’imprevedibilità di Tiziano Ferro o la grande performance di Roberto Benigni”.

Ancora Amadeus risponde a una domanda della cronista del Giornale: “Le polemiche? Ho la coscienza a posto, non mi hanno colpito, penso solo ed esclusivamente a Sanremo, nessuna mi ha particolarmente ferito. La Rai mi ha dato completamente il suo sostegno, ho avuto grande solidarietà e soprattutto fiducia in quello che sto facendo, l’ho sentito incondizionatamente”.

Sulle canzoni e polemiche sui testi di Junior Cally Amadeus difende le proprie scelte: “Scegli le migliori canzoni pensando a quale è la miglior composizione che possa essere attuale. Possono esserci nomi che appartengono alle polemiche, in passato ci sono stati Achille Lauro e Morgan. Non ho fatto scelte pensando a una provocazione ma chi ha dato una canzone meritevole. Sulla presenza delle signore: il femminicidio, la violenza dobbiamo combatterle quotidianamente e questa è la miglior vetrina per far sì che più donne possano raccontare la loro storia fatta di momenti forti e altri più leggeri. Questo non è mai stato fatto nei 69 festival precedenti e voglio fare qualcosa di nuovo. Il festival divide? Fa parte di questo. L’importante è non mancare di rispetto a nessuno, se poi suscita divisione ben venga”.

Ospiti stranieri assenti, domanda un cronista? Risponde ancora il direttore artistico: “Madonna era in tour in Inghilterra, Lady Gaga è in Russia, ma dopo due rifiuti abbiamo pensato che il carattere internazionale sono i Ricchi e Poveri o Al Bano e Romina Power. Luis Capaldi c’è, ma preferisco puntare sull’attualità e destinare il budget a cose che ci appartengono. Prima gli italiani? Prima gli italiani”.

Stefano Coletta, neodirettore di Rai1 appena insediato una decina di giorni fa, ha esordito così: “Il pubblico deve aspettarsi grande professionalità e oltre alla parte artistica il festival restituirà un codice valoriale”. E su se stesso: “sognavo prima di andare in pensione di completare una carriera interna in Rai, non avrei mai pensato di coronare questo sogno, sono davvero felice”.
E a una domanda da un cronista: “Strumentalizzazione da parte della politica? Al Festival è sempre dietro la porta”. 

 

 

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