“David Cameron: non toccare la Bbc!”, si potrebbe sintetizzare così il messaggio – o forse sarebbe meglio dire l’avvertimento – inviato in una lettera aperta al primo ministro britannico dall’agente segreto 007, Daniel Craig, Rachel Weisz, Judy Dench e tantissimi altri come Sir David Attenboruogh, J. K. Rowling e Stephen Fry.
Sono una ventina i volti noti del mondo dell’audiovisivo britannico che hanno ricordato a Cameron che “l’indebolimento della Bbc si tradurrebbe semplicemente in un una Gran Bretagna più debole”.
A far scattare la battaglia in difesa della Bbc è stata la dichiarazione fatta da Cameron durante la campagna elettorale, in cui molti conservatori si lamentarono dell’eccessiva simpatia a sinistra dei giornalisti del servizio pubblico. “Dopo il voto le staccherò la spina”, aveva riportato il notista politico (della Bbc) Nick Robinson, al seguito del premier durante le elezioni. Prima del 7 maggio (giorno del voto, stravinto dai conservatori) c’era solo questa indiscrezione giornalistica, benché autorevole vista la credibilità del reporter.
Ora Downing Street sta mettendo all’opera ciò che aveva annunciato: prima è stato annunciata l’eliminazione del Board della Bbc (il Consiglio di Amministrazione, come se alla Rai fosse abbattuto il ‘settimo piano’ di Viale Mazzini). Le competenze di supervisione, controllo e indirizzo della Bbc per il governo dovrebbero passare ad un’entita’ esterna. La prescelta è l’authority Ofcom, l’equivalente dell’italiana Agcom.
Poi è stata fatta filtrare la notizia che per risparmiare 150 milioni di sterline (somma che, seppur solo nominalmente visto il cambio, coincide con i 150 milioni di risparmi chiesti lo scorso anno alla Rai da Matteo Renzi) di 1.000 dei 18.974 dipendenti, iniziando per una volta dai dirigenti.
Il terzo canale, quello indirizzato ad una audience giovanile, poco propensa a votare Tory, andrà invece ‘in onda’ non più via etere ma sarà visibile solo online. Poi il cancelliere dello Scacchiere (ministro delel Finanze), George Osborne, compagno di studi ad Oxford e sodale di Cameron, ha annunciato che la Bbc dovrà farsi carico di 650 milioni di sterline del canone tv (145,5 sterline annue) per gli ultra settantacinquenni, abbonamento che finora pagava il ministero del Lavoro.
Questa serie di misure, per ora annunciate, ha spinto l’intellighenzia britannica simpatizzante con la Bbc a schierarsi e ad avvertire Cameron di lasciare la rete così com’è. La Bbc, per cui molti di loro lavorano o hanno lavorato, “è un’istituzione preziosa, che ha i suoi difetti ma è un’immensa forza creativa che tende al bene” perché “la Bbc è amata e considerata affidabile dai britannici così come ci è invidiata del resto del mondo”.