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Littizzetto e i ceri elettronici: Don Gino si dimette

La comica aveva ironizzato sulla scelta del prete di porre nel santuario i ceri elettronici avviabili tramite bancomat: don Gino Assensi decide di lasciare.

Littizzetto e i ceri elettronici: Don Gino si dimette
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17 Aprile 2015 - 10.55


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La pungente ironia di Luciana Littizzetto ha fatto un’altra vittima. A finire nel mirino della comica torinese è don Gino Assensi, rettore del Santuario di Caravaggio. Il prelato ha rassegnato le dimissioni, dopo uno dei consueti monologhi di Lucianina a Che tempo che fa. Le dimissioni sono già state accolte da monsignor Dante Lanfranconi, vescovo di Cremona.

La Littizzetto aveva infatti criticato la scelta di don Assensi di porre nel santuario diversi ceri elettronici, che potevano essere accesi tramite carta di credito e bancomat. “Fermiamo don Gino prima che dica messa in playback o cerchi le pecorelle smarrite con il Tom Tom o che benedica tutti con l’irrigatore automatico – ha tuonato la comica -. Se lo sapesse Papa Frank, vedi, a don Gino, dove glielo digita il pin”.

Un comunicato stampa della curia di Cremona ha spiegato: “Il vescovo ha accettato la rinuncia di don Assensi all’ufficio di rettore del Santuario di Caravaggio, presentata il 17 febbraio 2015”. Si è conclusa così questa nuova vicenda tra la Chiesa e la Littizzetto.

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