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Vincenzo Spera: la musica live in due anni è cresciuta del 38%

Intervista al presidente di Assomusica: 'Il 2014 è stato un anno positivo per gli spettacoli dal vivo: il segno + è stato registrato sugli incassi e sugli spettatori'.

Vincenzo Spera: la musica live in due anni è cresciuta del 38%
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27 Maggio 2015 - 11.00


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di Davide Monastra

I dati di Assomusica – associazione che riunisce i principali organizzatori e produttori di concerti – hanno messo in evidenza che il 2014 è stato un anno positivo per la musica dal vivo in Italia: il segno positivo è stato registrato sia sugli incassi (+6%), sia nel numero di spettatori (5%). “Negli ultimi due anni c’è stato un incremento per riguarda gli spettacoli dal vivo, con un exploit del 38% – ha spiegato Vincenzo Spera, presidente di Assomusica -. Il momento è positivo e questo dato è fondamentale, perché basato esclusivamente sulla vendita dei biglietti”.

Cosa si aspetta nel 2015?

Il 2015 ha una tendenza variabile, ma il grosso della produzione sarà concentrata nel periodo estivo. Vorrei sottolineare un altro dato, mai preso in considerazione, notato dagli analisti tedeschi. Hanno rilevato che l’Italia è il paese Ue dove gli artisti nazionali, come Vasco e Ligabue registrano sempre il sold out. Non esistono, esclusa l’Inghilterra, artisti così in Europa.

Quali sono i problemi del settore?

Del nostro fatturato, 11 milioni vanno via in tasse e 20 in diritti d’autore, che in Italia è tra i più cari del mondo. La media dei 34 paesi Ue sul diritto d’autore è del 6,8%: in Italia è il 10%. Quale soluzione immagina? Rivedere una legge conseguenza di leggi che risalgono all’800. Per il diritto penale, a differenza di chi non paga l’iva o le tasse, senza un permesso Siae si rischia la galera: è un’assurdità.


Il mercato è dominato dal Nord-Ovest (95,6 milioni di fatturato), pensate di delocalizzare l’offerta?

Assomusica porta avanti una politica di riequilibrio, anche se è complicato per tanti fattori: dagli spazi al costo dei biglietti, dalla stagionalità alla continuità. Negli anni è mancata, soprattutto al Sud, una politica da parte delle Regioni per realizzare nuovi spazi da dedicare agli spettacoli dal vivo.

Cosa c’è nel futuro di Assomusica?

Ci aspettiamo di essere la punta di diamante dello spettacolo dal vivo. L’assemblea del 13 e 14 maggio si concentrerà sulle sfide del futuro: legislazione, innovazione e internazionalizzazione. Stiamo cercando con la direzione cultura della Ue di creare una rete di associazione di settore, finalizzata a informazione, circolazione dati e omogeneizzazione legislativa, laddove possibile.


*Questo articolo è stato pubblicato sul Giornale dello spettacolo [url”anno 70, n.3 del 2015″]http://giornaledellospettacolo.globalist.es/Detail_News_Display?ID=82217&typeb=0&Speciale-Cannes-sfoglia-il-Giornale-dello-Spettacolo[/url]

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