Dante Ferretti, scenografo vincitore di tre premi Oscar, si è detto “sconcertato e arrabbiato” nella lettera di diffida che il suo legale, Giorgio Assumma, ha inviato agli organizzatori di Expo 2015. Ferretti ha infatti lavorato a un progetto per realizzare le scenografie della manifestazione, ma i lavori hanno subito dei ritardi, anche a causa delle inchieste, oltre che dei tagli per questioni economiche, e del Carlo e del Decumano, le due dorsali principali lungo le quali si allineano i padiglioni dell’Expo, “non è stata posta neanche la prima pietra”.
Il progetto, hanno assicurato gli organizzatori, che vedrà la luce non per l’inaugurazione del primo maggio ma entro il 2 giugno, per la Festa della Repubblica: Ferretti però non è più contento di consegnare il suo progetto ad Expo, perché l’opera sarebbe realizzata soltanto in una maniera parziale e per Ferretti questa sarebbe “Una grave lesione della integrità dell’opera dell’ingegno tutelata dalla legge sul diritto d’autore”.
“Sono quattro anni che lavoro a questo progetto – ha scritto Dante Ferretti -. Ci ho messo la faccia e il nome. È stato approvato da tempo, ma la gara di appalto è stata perfezionata soltanto da poco: non sarà mai pronto per l’apertura. Mi sento dire che forse sarà realizzato per il 2 giugno, festa della Repubblica. Ma non ci penso proprio a una realizzazione parziale e li diffido dall’usare il mio nome”. Inoltre lo scenografo ha fatto sapere che non prenderà parte all’inaugurazione della manifestazione: “Certamente all’inaugurazione non parteciperò. Ho un nome da difendere. E anche ammesso che accelerino nella realizzazione, la qualità è fondamentale”.
Il commissarrio dell’Expo, Giuseppe Sala, raggiunto dai cronisti, alle lamentele di Ferretti non ha saputo rispondere: “Ho letto l’agenzia di stampa ma non so cosa rispondere. Devo informarmi prima” ha dichiarato.