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Un grande applauso al pubblico ha chiuso il gala conclusivo del festival Verdi di Parma, nel giorno del duecentosettesimo compleanno del compositore del Rigoletto, de Il Trovatore e de La Traviata. Questo saluto al pubblico è stato fatto partire dal famoso baritono Ludovic Tézier, che dopo esser stato protagonista del MacBeth all’aperto all’inaugurazione dell’11 settembre, è tornato a sostituire l’infortunato Luca Salsi nella serata finale al teatro Regio. E non si è trattato di un applauso di circostanza, perché in tempo di Covid con i contagi che salgono, e il pericolo di nuove chiusure o comunque di un ulteriore stretta sulle capienze delle sale, nulla è scontato.
Come diceva qualcuno del teatro in serata, “Ci sentiamo come a suonare il minuetto sull’orlo di un precipizio”. Perché per realizzare la rassegna, confermata quest’anno a differenza di tante altre che hanno preferito cancellare l’edizione 2020, c’è voluto un grande sforzo: prima allestire un teatro all’aperto in modo da avere almeno mille spettatori, poi – all’arrivo del brutto tempo – un progetto con plexiglass, ingressi ed uscite differenziate nel teatro in modo da poter accogliere almeno 600 spettatore, e i messaggi continui a ricordare di tenere le mascherine e i controlli sul pubblico (comunque disciplinato). Tutto mentre fuori i ragazzi si assiepavano sui gradini di piazzale della Pace con birra, musica e poche protezioni, e lo stesso nelle vie della movida, che a Parma c’è come in tutte le città d’Italia.
“In questa situazione in altri Paesi molti teatri hanno deciso di chiudere – ha detto Tézier dopo il gala in cui si è esibito con l’ottimo basso parmigiano Roberto Tagliavini e il pianista Milo Martani – e hanno mandato in mezzo a una strada, non a casa, coristi, tecnici e le loro famiglie”. “Loro – ha detto riferendosi agli organizzatori del festival – hanno deciso di fare teatro stasera ma voi siete venuti in questa bellissima e storica sala e allora io…io voglio fare questo a voi”. Ovvero l’applauso a cui è seguito in regalo come bis ‘Alzati là tuo figlio’ dal Ballo in maschera. Serata applaudita e commossa.