La camera ardente di Franca Valeri è, come naturale che sia, in una sala teatrale. Resta aperta dalle 17 alle 21 di oggi lunedì 10 al Teatro Argentina di Roma la camera ardente per salutare la grande attrice morta ieri a cento anni. I funerali saranno in forma strettamente privata, come ha annunciato la figlia Stefania Bonfadelli. Che ha chiesto a “chiunque voglia fare un omaggio con dei fiori, una donazione al rifugio per cani abbandonati Franca Valeri onlus, al quale teneva tantissimo”.
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All’agenzia Agi sempre la figlia ha ricordato come “l’unica religione” della madre fosse “il teatro”. Quanto alla sepoltura ha detto che Franca Valeri “era molto vicina all’ebraismo, ma sarà sepolta in un cimitero cattolico, con una semplice benedizione e non con un funerale religioso, soltanto perché aveva espresso il desiderio di riposare accanto al suo compagno, il direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi”.
Franca Valeri, all’anagrafe Franca Norsa, aveva avuto un padre ebreo e una madre cattolica. “Si è sentita sempre molto legata all’ebraismo e alle sue origini, aveva sofferto enormemente per le leggi razziali, ed era stata battezzata proprio per sfuggire alle persecuzioni durante la guerra”, ha rammentato Stefania Bonfadelli. Aggiungendo che da quando aveva portato alla madre una Stella di David da Gerusalemme, venti anni fa, l’attrice “non se l’era mai tolta” e che la porterà anche nel viaggio finale. La figlia non rivela quale sia il cimitero dove è sepolto il padre, morto nel 1995, e dove andrà l’artista. Il funerale vero e proprio, ha chiarito, sarà il saluto nella camera ardente al Teatro Argentina.
Franca Valeri sarà vestita con l’abito di scena dello spettacolo “Non tutto è risolto”, disegnato dallo stilista Roberto Capucci.