Pubblicato il secondo volume de 'Il nome della Rosa" disegnato da Manara | Giornale dello Spettacolo
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Pubblicato il secondo volume de 'Il nome della Rosa" disegnato da Manara

Uscita il 28 novembre 2025, l'opera si ispirata all'omonimo romanzo e conclude un lavoro iniziato dall'artista nel 2023.

Manara - Il Nome della Rosa - Volume 2 - dal romanzo di Umberto Eco
Manara - Il Nome della Rosa - Volume 2 - dal romanzo di Umberto Eco
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28 Novembre 2025 - 17.56 Culture


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di Lorenzo Lazzeri

L’uscita del secondo volume de Il nome della rosa a fumetti, pubblicato da Oblomov Edizioni il 28 novembre 2025, conclude un lavoro che Milo Manara porta avanti dal 2023 e che ha attirato l’attenzione della stampa italiana e internazionale. Il progetto nasce da un desiderio espresso dalla famiglia di Umberto Eco e affidato a Manara tramite Igort. L’artista lo ha raccontato in diverse occasioni, spiegando che l’incarico lo ha spinto a confrontarsi con uno dei romanzi più complessi del Novecento italiano, mantenendo un equilibrio costante tra fedeltà e interpretazione visiva. La casa editrice ha definito questo adattamento come una “chiosa visiva”, descrizione che Manara ha fatto propria mentre lavorava alle tavole nella sua casa in Valpolicella, come ricordato in un’intervista a La Stampa.

Alcuni schizzi preliminari dell'opera di Milo manara

Manara ha parlato a lungo della difficoltà di condensare la struttura del romanzo senza rinunciare ai suoi nuclei tematici. In un’altra intervista a Rolling Stone Italia ha spiegato di aver affrontato la narrazione come una grande architettura da ridurre senza farne crollare l’impianto, rivedendo più volte il testo originale e scegliendo cosa conservare lavorando proprio “come un amanuense”. Ha chiarito anche di non aver modificato neppure una parola dei dialoghi di Eco, come dichiarato in un colloquio con Il Giornale, dove ha descritto la necessità di procedere frase per frase, lasciando che il romanzo guidasse il ritmo e la struttura delle vignette. Sempre a Il Giornale ha raccontato la scelta di modellare Guglielmo da Baskerville sulle fattezze di Marlon Brando e non di Sean Connery, per evitare ogni rimando alla versione cinematografica di Jean-Jacques Annaud.

Uno degli elementi più discussi è l’uso dei tre stili grafici che distinguono i vari livelli del racconto. Una scelta, già presente nei materiali editoriali di Oblomov e ripresa dalle agenzie di stampa, che ritorna in quasi tutte le interviste. Le miniature medievali, le sequenze legate alla formazione di Adso e i passaggi più legati al contesto storico degli eretici dolciniani seguono ciascuno un diverso registro grafico. In Spagna, durante la Feria del Libro di Madrid, Manara ha spiegato a che questa soluzione gli ha permesso di dare ordine visivo a una narrazione che passa continuamente da un piano all’altro. Ha aggiunto che la sintesi del romanzo è stata la sfida maggiore, perché ogni taglio rischiava di alterarne il significato. Per questo ha riletto il libro più volte e ha impiegato più di un anno e mezzo per completare il primo volume.

Estratti dall'opera

Le reazioni della famiglia Eco hanno avuto un ruolo importante nel processo di lavoro e nella ricezione critica. Stefano Eco ha detto a Manara di riconoscere il romanzo paterno nella sua trasposizione a fumetti, come l’autore ha raccontato in passato. Questo riscontro ha avuto un valore particolare, perché confermava la coerenza dell’operazione sia dal punto di vista estetico che filologico. In un’intervista a Zenda Manara ha aggiunto che l’impossibilità di confrontarsi direttamente con Umberto Eco lo aveva obbligato a trattare il testo come un dialogo con un autore assente, affidandosi unicamente al libro.

Anche la stampa estera ha dedicato spazio al progetto, sottolineando come l’opera vuole essere una parentesi insolita nella carriera di Manara e spiegando, con tono ironico, che i suoi lettori non troveranno qui le figure femminili tipiche del suo immaginario ma un universo popolato soprattutto da monaci. Nello stesso articolo si ricordava come Eco sia stato tra i primi intellettuali italiani a riconoscere il valore culturale del fumetto, e come questo adattamento possa essere letto anche come un omaggio a quella visione. Le testate francesi e spagnole hanno spesso insistito sul carattere internazionale del progetto, parlando della graphic novel come di un nuovo anello nella struttura “a matrioska” dell’opera di Eco, un libro che contiene altri libri e che ora include anche un apparato visivo complesso.

Estratto dall'opera

L’inaugurazione della mostra integrale delle tavole al Volvo Studio di Milano, il 27 novembre 2025, ha posto una pietra miliare, un momento che ha sancito la conclusione dell’ambizioso progetto, che ha visto discutere delle scelte artistiche e del percorso di lavorazione. La mostra ha raccolto l’intero ciclo dei disegni, consentendo al pubblico di vedere da vicino la costruzione dei diversi livelli grafici e la ricerca di un equilibrio tra testo e immagine. L’attenzione ricevuta dall’iniziativa, unita alla diffusione internazionale della graphic novel, conferma il peso della trasposizione. In questo modo Manara offre un tributo all’opera di Eco, al suo modo di intendere il rapporto tra arti narrative e visuali.

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