Per la nuova stagione espositiva della “Grande Brera” è attesa la collaborazione tra la Pinacoteca, Palazzo Citterio e la Biblioteca Nazionale Braidense in quello che il Direttore Generale Angelo Crespi definisce un “hub culturale”. L’intento, spiega il direttore, è quello di coniugare arte antica e contemporanea, linguaggi digitali e tesori bibliografici per mantenere vivo l’interesse di un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo.
A inaugurare la stagione sarà la Pinacoteca di Brera con una mostra monografica curata da Maria Cristina Passoni e Cristina Quattrini dedicata all’artista cinquecentesco Giovanni Agostino da Lodi. Con prestiti da istituzioni italiane e internazionali, è stato ideato un percorso che ricostruisca l’evoluzione stilistica dell’artista, confrontandolo anche con i grandi come Leonardo, Giorgione e Bramantino.
Dalla Pinacoteca di Brera si passerà a Palazzo Citterio, dove protagonista è l’artista novecentesca italiana Bice Lazzari (1900-1981), la cui carriera sarà ripercorsa attraverso una grande mostra retrospettiva di oltre 110 opere curata da Renato Miracco, in stretta collaborazione con l’Archivio Bice Lazzari di Roma e la Gnamc (Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma). Attesi qui anche gli appuntamenti con Giovanni Frangi (dal 30 ottobre al 18 gennaio 2026), Giovanni Gastel (dal 30 gennaio al 26 luglio 2026) e maestri internazionali come William Kentridge e Mimmo Paladino.
L’intento della Grande Brera è quello di comunicare l’arte antica con quella contemporanea, così Palazzo Citterio ospiterà anche le visioni digitali di Quayola e Bedora Hirsch, che presenteranno rispettivamente la “Strata #1”, reinterpretazione attraverso variazioni algoritmiche della volta della Chiesa del Gesù di Roma, e “Vanishing Trees”, che riflette sulla perdita di biodiversità.
Alla Biblioteca Braidense, invece, si inizia con una selezione di gioielli dalla collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e si prosegue con omaggi a Pier Paolo Pasolini per i cinquant’anni della sua morte e Yukio Mishima per i cento dalla sua nascita. Sarà celebrato anche Umberto Eco, per i dieci anni dalla sua scomparsa, con una collaborazione con la Fondazione omonima.
Un cartellone ampio, variegato e ambizioso, che da settembre 2025 all’estate 2026 cerca di far comunicare diverse epoche, culture e linguaggi d’arte, rispettando la tradizione ma rimanendo sempre vigili e curiosi sull’innovazione per attirare un pubblico sempre più differenziato.