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Banksy e la street art in mostra a Conegliano

Dal 15 ottobre al 26 marzo prossimi un’esposizione sullo sviluppo di uno dei movimenti artistici più significativo dei nostri tempi, senza dimenticarne le contraddizioni dal’origine antisistema all’attuale musealizzazione.

Banksy e la street art in mostra a Conegliano
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22 Luglio 2025 - 17.43 Culture


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Della street art, il misterioso artista Banksy è sicuramente uno dei nomi più rilevanti degli ultimi vent’anni circa. A lui e alla sua forma d’arte sarà dedicata una mostra a Conegliano in provincia di Treviso al palazzo Sarcinelli, a partire dal 15 ottobre prossimo e fino al 26 marzo 2026. 

BANKSY e la Street Art questo il nome dell’esposizione, curata da Daniel Buso e organizzata da ARTIKA, in collaborazione con Deodato Arte e città di Conegliano, che prevede 80 opere, e non soltanto del misterioso artista di Bristol, a dipanare un viaggio all’interno del movimento, attraverso un racconto immersivo e visivamente potente su di esso. La street art è forse tra i movimenti artistici più dirompenti della nostra contemporaneità, grazie alla ridefinizione del concetto di spazio pubblico e di muro, da superficie neutra in luogo vivo, parlante, necessario per esprimere ed esprimersi.

Da forma espressiva marginale e il più delle volte illegale, con il tempo la street art è giunta ad essere linguaggio globale capace di comunicare messaggi, ed essere studiata e persino celebrata nelle sedi istituzionali. La curatela di Daniel Boso sviluppa la mostra attorno a quattro temi: ribellione, pacifismo, consumismo e lotta antisistema. Contenuti che si attestano nei maggiori street artists, anche nelle opere di Banksy. La mostra non tralascia di riflettere sulle contraddizioni del movimento: perché un’arte nata come contestazione al sistema è oggi esposta nei musei, venduta all’asta, divenendo oggetto con un valore commerciale di mercato. Per giungere alla conclusione che le stesse incongruenze della street art sono parte del suo stesso valore. 

Dai graffiti rupestri, alle pitture murali medievali, passando per il muralismo messicano ed oltre, l’arte murale come mezzo politico e collettivo, nella Francia del ’68 con gli slogan giovanili, fino al writing della New York del sottosuolo metropolitano. Solo alcune delle tappe che trasformano una grammatica visiva nuova, che nutre il contesto che finirà per plasmare l’enigmatica figura di Banksy. Enigmatico perché poco si sa, o meglio si suppone di questo artista che crea potenti murales, il più delle volte tramite la tecnica dello stancil, fulminei, inattesi, ma sempre con un forte impegno sociale.

Immagini ironiche e disturbanti, che svelano ipocrisie e contraddizioni di questo nostro mondo. E anche i luoghi in cui sceglie di lasciare le sue opere sono parte integrante del messaggio: dai palazzi bombardati in Ucraina al muro che divide Israele e Palestina. Ogni murale e azione artistica viene poi conseguentemente rivendicata tramite i media, profili social e canali di diffusione che fanno in modo la sua opera abbia risonanza globale, con un carattere clandestino, abusivo, ma profondamente politico. 

Nella mostra saranno presenti altri protagonisti fondamentali della street art e della scena urban, dall’arte grafica, immediata ed universale di Keith Haring, ai manifesti iconici di denunciano della manipolazione delle immagini a cui siamo sottoposti di Shepard Fairey in arte Obey. Oltre ai più contemporanei Mr. Brainwash e Mr. Savethewall, le cui espressioni artistiche esplorano il confine tra arte, comunicazione e cultura pop. 

Il palazzo Sarcinelli si trova in via XX settembre a Conegliano, per ulteriori aggiornamenti su BANKSY e la street art e le altre mostre organizzate da ARTIKA eventi si rimanda al sito

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