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L'odore del cibo mette appetito? Uno studio evidenzia il contrario

Lo studio dell'Istituto trevigiano fa scoprire aspetti decisamente interessanti

L'odore del cibo mette appetito? Uno studio evidenzia il contrario
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13 Giugno 2025 - 16.58 Culture


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I profumi e gli odori dei cibi riducono l’appetito: la scoperta è stata effettuata sui topi in uno studio condotto da un gruppo di ricerca dell’Istituto Max Planck per la biologia dell’invecchiamento di Treviso, pubblicato su Nature Metabolism. È stata riscontrata una connessione diretta tra il naso e un gruppo specifico di cellule nervose nel cervello, situate nel setto mediale, che una volta attivate dall’odore del cibo inducono una sensazione di sazietà.

I risultati dimostrano come queste cellule nervose forniscano una pronta risposta all’odore del cibo, riducendo la sensazione di appetito in un arco di pochi secondi grazie al collegamento diretto con il bulbo olfattivo. Non appena però i roditori iniziano a mangiare, però, l’attività di queste cellule viene frenata.

Un importante differenza è stata notata anche a seconda del peso del topo: nei topi magri, infatti, l’attivazione di tali cellule porta ad un minor consumo di cibo, evidenziando un contributo fondamentale dell’olfatto nel regolare l’appetito. Nei topi obesi, invece, il meccanismo non funziona e le cellule non si attivano. Di conseguenza questi continueranno a mangiare secondo i loro standard, sottolineando come l’obesità alteri sia la percezione olfattiva sia la risposta cerebrale associata.

Sophie Steculorum, responsabile dello studio, ha commentato “Questa scoperta apre nuove prospettive per trattamenti personalizzati dell’obesità, considerando come l’odore del cibo possa influenzare l’appetito in modi diversi a seconda del peso corporeo. Sebbene nel cervello umano esista un gruppo di cellule simile, non è ancora noto se risponda agli odori del cibo nello stesso modo osservato nei topi”.

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