Taranto, una mostra per far risplendere il mito di Penelope

In esposizione fino al 6 luglio, ci sono 50 opere provenienti da musei e fondazioni italiane ed estere.

Taranto, una mostra per far risplendere il mito di Penelope
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9 Marzo 2025 - 19.01 Culture


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Il Museo archeologico nazionale MArTA di Taranto accende i riflettori su Penelope, figura mitica dell’Odissea, protagonista della mostra internazionale curata da Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni e realizzata da Electa. L’esposizione, aperta al pubblico da oggi fino al 6 luglio, presenta un percorso affascinante tra 50 opere provenienti da musei e fondazioni italiane ed estere, in dialogo con circa 40 reperti archeologici del MArTA, alcuni dei quali esposti per la prima volta.

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La mostra sarà articolata in quattro sezioni, dedicate a contesti iconici che, ispirati dalle vicende omeriche e dalle successive tradizioni letterarie, contribuiscono a caratterizzare la figura di Penelope nell’arte e a testimoniare la sua fortuna imperitura: il telaio e la tela; il gesto e la postura; il mondo del sogno; il velo e il pudore.

“La data dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, non è casuale”, ha esordito la direttrice della mostra Falzone. E ha continuato la direttrice: “Il Museo archeologico nazionale di Taranto vuole incarnare l’impegno del mondo della cultura nelle sfide del contemporaneo e andare oltre l’innegabile rilevanza scientifica delle opere esposte, affermando una lettura di genere valida anche nel presente”, ha concluso Falzone.

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La curatrice Alessandra Sarchi, invece, ha evidenziato: “Penelope ha modellato e sfidato l’ideale femminile per almeno tremila anni e continua a farlo anche oggi”.

E ha continuato la curatrice della mostra: “È la sposa fedele ma anche l’abile tessitrice di inganni, è la regina che non esce mai dalle sue stanze ma anche colei che da sola governa l’isola per vent’anni. È una sognatrice ma anche la moglie che mette alla prova il marito”.

Infine, per il curatore Claudio Franzoni, “la storia di Penelope continua ad affascinarci perché racconta situazioni e stati d’animo che parlano anche di noi, la solitudine, il dolore, la delusione, la speranza, l’amore”.

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Insomma Taranto sarà il “fulcro” attorno al quale ruoteranno molteplici forme d’arte, con la speranza che a questa mostra vi accorrano quante più persone possibili, affinchè le meraviglie esposte vengano ammirate ed “esportate” in ogni angolo del mondo.

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