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Il Giurassico riaffiora con la scoperta di impronte fossili nel più grande sito britannico

Gli studiosi rivelano l’esistenza di una “autostrada” giurassica con oltre duecento impronte nel cuore dell’Oxfordshire: un ritrovamento che non trova eguali.

La Cava di Dewars Farm - I ricercatori a lavoro sulle impronte
La Cava di Dewars Farm - I ricercatori a lavoro sulle impronte.
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3 Gennaio 2025 - 16.59 Culture


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di Lorenzo Lazzeri

Quest’oggi, dall’Oxfordshire, arriva l’annuncio di una sensazionale scoperta, un unicum che sfida i primati del passato: nel cuore della cava di Dewars Farm, a pochi chilometri dalle tranquille campagne inglesi, è emerso il più vasto sito di impronte di dinosauri mai registrato nel Regno Unito.

Le cifre parlano di oltre duecento tracce distribuite su cinque imponenti piste fossili, una delle quali si estende per almeno 150 metri, sebbene si ipotizzi una lunghezza ancora maggiore. Questa straordinaria testimonianza del Giurassico medio, datata 166 milioni di anni fa, offre uno spaccato vivido di un’era dominata da colossi terrestri e un clima tropicale.

Le impronte, alcune così nitide da rivelare la deformazione del fango sotto il peso delle zampe, appartengono a due protagonisti del tempo che fu: il Megalosaurus, primo dinosauro ad essere scientificamente denominato nel 1824, lasciò i suoi segni caratterizzanti dei poderosi artigli triforcuti, segno di riconoscimento di quel predatore lungo fino a nove metri; il Cetiosaurus, un erbivoro dalla mole mastodontica, lungo fino a diciotto metri, che percorreva le lagune fangose con lentezza quasi rituale.

Ricercatori a Lavoro sul sito del ritrovamento.

“La precisione con cui si conservano i dettagli è stupefacente,” spiega il professor Kirsty Edgar dell’Università di Birmingham in un’intervista a The Scottish Sun. “Ci permette di osservare non solo il movimento, ma anche le interazioni, e persino di immaginare il rumore del fango sotto i loro passi”.

Non si tratta però di un ritrovamento isolato. Già negli anni ’90, nella stessa regione, furono individuate oltre quaranta serie di impronte in un sito che però oggi è inaccessibile a causa del degrado e della mancanza di documentazione adeguata. Al contrario, il team che ha scavato a Dewars Farm nell’estate del 2024, composto da più di cento ricercatori, ha adottato tecniche moderne per creare un archivio dettagliato. Oltre 20.000 fotografie e modelli 3D garantiscono che le tracce possano essere studiate anche a distanza di decenni.

“Questo sito è un patrimonio non solo per la scienza, ma per la cultura collettiva,” sottolinea il professor Richard Butler, anch’egli dell’Università di Birmingham. “Conservare queste impronte significa preservare una testimonianza unica del nostro passato geologico.” E ancora: “La deformazione del fango, ancora visibile, racconta una narrazione vivida di passi pesanti e movimenti antichi,” osserva il dottor Duncan Murdock, del Museo di Storia Naturale di Oxford. “È come leggere una pergamena di sedimenti.”

Non è la prima volta che l’Oxfordshire si rivela un giacimento paleontologico dal valore inestimabile. Nel giugno del 2024, infatti, i ricercatori hanno riportato alla luce un fossile di pterosauro eccezionalmente ben conservato, risalente a 167 milioni di anni fa. Questo “rettile volante” è il rappresentante di uno dei più antichi esempi di vertebrati capaci di volo attivo. Nonostante questo ritrovamento, che ha lasciato senza parole tanto gli scienziati quanto il pubblico, la scoperta delle impronte a Dewars Farm aggiunge un nuovo tassello al puzzle della paleontologia britannica, sia per le dimensioni del sito, che per le implicazioni. Lo studio delle tracce potrebbe rivelare dettagli sulla velocità, le abitudini alimentari e persino il comportamento sociale dei dinosauri.

Fossile di Pterosauro.

Questi ritrovamenti ci ricordano quanto ancora resti sepolto sotto i nostri piedi, in attesa di venire alla luce. A quasi due secoli dalla denominazione del primo dinosauro, la paleontologia continua a rinnovarsi, spinta dalla curiosità e dall’evoluzione tecnologica. E mentre il passato ci restituisce frammenti di storie dimenticate, il futuro della ricerca si fa sempre più preciso e ambizioso. Guardare a queste impronte documenta la Terra com’era un tempo lontano, un luogo di sfide, di evoluzione e vita titanica. La “autostrada dei dinosauri” della cava di Dewars Farm è un ponte verso epoche selvagge e primordiali, pulsanti di vita in modi che ora iniziamo appena a comprendere.

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