Al via il primo censimento del Patrimonio culturale immateriale

L’iniziativa, che può essere definita come storica, punta a mappare e preservare le differenti identità culturali, sempre più minacciate.

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20 Marzo 2024 - 18.39 Culture


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“È un giorno storico: dopo dieci anni di lavoro intenso siamo riusciti a far riconoscere il nostro patrimonio immateriale culturale attraverso un censimento fatto di saperi e conoscenze che si tramandano di generazione in generazione, grazie al racconto e all’impegno di persone che fanno di tutto per tenere viva l’identità della propria comunità”.

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Queste le parole di Antonino La Spina, presidente Unpli, in occasione della presentazione del progetto di mappatura e censimento dei beni immateriali della cultura. Un lavoro ambizioso, realizzato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale e la supervisione del Ministero della Cultura.

L’obiettivo principale? Quello di mappare e valorizzare le innumerevoli espressioni e tradizioni che, tramandate di generazione in generazione, costituiscono l’anima profonda del nostro Paese. Un patrimonio spesso custodito nella memoria e nella conoscenza di singoli individui, a rischio di perdersi per sempre. “Grazie alla capillarità delle Pro Loco e al personale formato da Unpli – sottolinea La Spina – raccoglieremo e digitalizzeremo questo immenso patrimonio di umanità e di comunità. Un lavoro fondamentale per rafforzare l’identità culturale del nostro Paese”.

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Dello stesso avviso Roberto Pella, vicepresidente vicario ANCI: “Il lavoro che inauguriamo oggi restituirà una mappatura ricchissima del patrimonio di tutti i nostri territori, rafforzando le connessioni e l’identità culturale del Paese”. Un’identità che si nutre anche delle tradizioni locali, custodite con cura dalle Pro Loco. “Le Pro Loco custodiscono il patrimonio immateriale, un importante fattore di sviluppo economico”, sono le parole di Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura, scienze e istruzione della Camera. “Con questa mappatura, la cultura diventa fruibile a tutti”.

Il progetto, che si inserisce nel solco della Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, punta a raggiungere oltre 200mila espressioni e pratiche sociali. Tra le attività mappate, le tradizioni orali (inclusi i dialetti), la musica e le arti dello spettacolo, gli eventi rituali e festivi in costume.

“È una grande festa”, ha concluso Maria Assunta Peci, direttore UNESCO del Ministero della Cultura. “L’UNESCO vuole che i piccoli comuni, cuore pulsante del progetto, insieme facciano vivere le tradizioni del nostro patrimonio”. Un progetto ambizioso e di grande valore, che contribuirà a preservare e valorizzare la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale italiano.

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