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Le voci di dissidi tra le diverse frange dei talebani in Afghanistan sono state più volte smentite dagli stessi studenti coranici, ma sembra davvero che ci siano fratture molto scomposte all’interno del gruppo che dal 15 agosto scorso guida il Paese.
Le divisioni interne al Movimento dei talebani sono “reali” e legate soprattutto a questioni di carattere “politico-militare”.
E’ quanto si legge oggi su al Jazeera, che cita fonti anonime a conoscenza del dossier. L’ala più intransigente, legata al potente clan Haqqani, ritiene di avanzare dei “crediti per i 20 anni di combattimenti” sul campo contro le forze internazionali.
Le divisioni interne al Movimento dei talebani sono “reali” e legate soprattutto a questioni di carattere “politico-militare”.
E’ quanto si legge oggi su al Jazeera, che cita fonti anonime a conoscenza del dossier. L’ala più intransigente, legata al potente clan Haqqani, ritiene di avanzare dei “crediti per i 20 anni di combattimenti” sul campo contro le forze internazionali.
Una fonte politica che ha avuto una relazione decennale con i vertici talebani ha spiegato che gli effetti di questa spaccatura tra gli intransigenti e i talebani più ‘moderati’ che fanno capo al vice primo ministro Baradar, rappresentante al governo della fazione di Kandahar, si estendono dalle sale del potere alla strada, dove i combattenti continuano a imperversare, impadronendosi con la forza anche degli effetti personali degli ex funzionari afgani e delle loro famiglie. “In questo momento, tutto ciò di cui si preoccupano è prendere le auto e le case delle persone”, ha detto la fonte ad al Jazeera.
Fonti diplomatiche e politiche hanno inoltre avvertito sul rischio che faide regionali e personali tra i talebani possano trasformarsi in vere e proprie battaglie nella capitale e in altre province dell’Afghanistan. “Le battaglie per i seggi politici sono una cosa, ma quando i combattenti inizieranno a farsi la guerra sulla base di faide di vecchia data, nessun posto sarà più al sicuro”, hanno spiegato le fonti.
Tanto più che il governo temporaneo messo a punto dagli stessi talebani sembra essere assoggettato a un’altra organizzazione non statale, una segreta shura con sede a Kandahar. Qui risiederebbe il capo spirituale politico e religioso dei talebani, Hibatullah Akhundzada, che non appare in pubblico da tempo ma è stato visto da collaboratori del rappresentante civile della Nato in Afghanistan, Stefano Pontecorvo. “Il governo non ha potere”, ha confermato una fonte ad al Jazeera.