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Intervistata da I Lunatici, programma di Radio2 condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, Enrica Bonaccorti si è lasciata andare sui suoi ricordi di gioventù e ha raccontato il celebre episodio dell’incontro con il poeta Giuseppe Ungaretti.
“Per alcuni mesi sono stata nel gruppo degli uccelli, gli anarchici, manifestavamo, occupavamo la scuola, eravamo un piccolo gruppo anarchico che ha tenuto banco per qualche mese. Andavamo nella case dei grandi”, racconta.
“Siamo entrati in casa di Carlo Levi e anche in casa di Ungaretti. Se qualcuno non la pensava come noi, entravamo in casa sua, ci sedevamo sul suo divano. Ungaretti mi ha dato una carezza sulle gambe, mentre guidavo. Io stavo svenendo, pensavo fosse un film. Avevo 18 anni. Per me era come pensare a Leopardi che ti dà un pizzicotto sul sedere”. E conclude: “Adesso le chiameremmo molestie”.
“Siamo entrati in casa di Carlo Levi e anche in casa di Ungaretti. Se qualcuno non la pensava come noi, entravamo in casa sua, ci sedevamo sul suo divano. Ungaretti mi ha dato una carezza sulle gambe, mentre guidavo. Io stavo svenendo, pensavo fosse un film. Avevo 18 anni. Per me era come pensare a Leopardi che ti dà un pizzicotto sul sedere”. E conclude: “Adesso le chiameremmo molestie”.
Sul movimento #metoo, Bonaccorti “benedice” l’opera di Asia Argento, “anche se non è il massimo della simpatia e ci sono stati molti appigli per darle addosso”.
È grazie alle denunce di Argento – afferma Bonaccorti – “perché è uscito fuori un qualcosa che sappiamo tutte e che tutte abbiamo passato.
Sia prima di cominciare a lavorare che dopo credo che quasi tutte le donne di questa nazione abbiano avuto qualche brutta esperienza”.
È grazie alle denunce di Argento – afferma Bonaccorti – “perché è uscito fuori un qualcosa che sappiamo tutte e che tutte abbiamo passato.
Sia prima di cominciare a lavorare che dopo credo che quasi tutte le donne di questa nazione abbiano avuto qualche brutta esperienza”.
Bonaccorti ha condotto la prima edizione Non è la Rai: “Ne ho un ricordo estremamente tenero. Non avevo capito la portata di quello che si faceva, anche perché per i primi tre mesi, e forse questo chi non l’ha fatto non se lo ricorda, era una trasmissione che aveva anche dei contenuti dentro. Poi è rimasto soltanto il luccichio e in quel senso mi dispiacque. E poi per quello che mi riguarda ci fu un grosso spartiacque, quando cercarono di truffarmi in diretta, con la scena del Cruciverbone, e la concorrente che fornì la risposta giusta prima ancora che io le facessi la domanda. Quella vicenda non la pesarono come la pesai io. Anzi, avrebbero preferito che io stessi zitta. Lei fu assolta perché secondo il tribunale ha avuto una premonizione. Questo è il nostro Paese”.