In seguito ai postumi di una grave ischemia, è morto Luis Enrique Bacalov, lo straordinario musicista argentino premio Oscar 1996 per la colonna sonora de “Il postino”, l’ultimo struggente film di Massimo Troisi. Bacalov aveva 84 anni ed era stato ricoverato al San Filippo Neri di Roma alcuni giorni fa in gravi condizioni, ma senza aver mai perduto conoscenza.
Era nato a San Martin il 30 agosto del 1933, da una famiglia di origine bulgare e di religione ebraica. Mostrò sin da piccolo un grandissimo talento per la musica, fino a divenire un bambino prodigio del pianoforte. Girò molto tra la Colombia e l’Europa, prima di approdare nel nostro paese che lo accolse e che scoprì la sua grandezza nei primi anni ’60, prima alla casa discografica Fonit Cetra, dove lavorò per un breve periodo, poi alla storica Rca di Roma, dove divenne l’arrangiatore principe, insieme ad Ennio Morricone, dei primi grandi successi di Rita Pavone (“La partita di pallone, “Cuore”, “Il ballo del mattone”) ma anche di Umberto Bindi, di Neil Sedaka, firmando il debutto di Gianni Morandi con il brano “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” che lanciò nell’olimpo musicale il cantante di Monghidoro.
Alla Rca incontrò il cantautore Sergio Endrigo, col quale iniziò a lavorare e a comporre successi indimenticabili quali “Io che amo solo te”, “Se le cose stanno così”, “Era d’estate”, “Canzone per te”, “Lontano dagli occhi” “L’arca di Noè”.
Purtroppo la loro amicizia e il loro sodalizio finì male, perché Endrigo portò Bacalov in tribunale, accusandolo di avergli “rubato” la melodia del tema principale de “Il postino” che fece vincere l’Oscar al compositore argentino. Fu per questo condannato dalla corte di appello di Roma a spartire con gli eredi di Sergio Endrigo, scomparso nel 2005, i cospicui introiti del famoso brano, leit motive della colonna del film.
Musicista eclettico e di estrazione classica, Bacalov fu compositore di molte colonne sonore memorabili, come quella per il felliniano “La città delle donne”, dove subentrò a Nino Rota, scomparso improvvisamente. Ma fu anche il musicista di Pasolini, di Scola, di Dino Risi, di Francesco Rosi per il quale musicò “La tregua”.
Personalmente lo incontravo spesso alla fine degli anni ’70 nei corridoi e nelle sale di registrazione, al famoso bar della Rca di Roma, conoscevo bene il suo talento, anche se non abbiamo mai avuto modo di lavorare insieme. Il contestato brano principale della colonna sonora de “Il postino”, rimane per me uno dei suoi temi più belli e struggenti, anche perché legato alle ultime apparizioni di un sofferente Massimo Troisi, che di lì a poco ci lascerà. Bacalov era anche un sublime pianista di tango argentino, musica del suo sangue, che amava scrivere e che suonava nei concerti in maniera straordinaria.