Adam el-Alfy, bassista della band egiziana dei Cairokee racconta come hanno vissuto gli anni dopo la rivoluzione: “Dopo la rivoluzione egiziana le nostre canzoni erano molto positive, avevamo grandi speranze per il futuro. Poi abbiamo cominciato a pensare che i nostri sogni fossero un po’ ingenui”.
Pochi giorni prima delle proteste di piazza Tahrir del 2011, i Cairokee scrivono la canzone Sout el horeya (La voce della libertà), che sarà poi considerata l’inno della rivoluzione egiziana. La band del Cairo si è trasformata in poco tempo in un fenomeno di massa e da allora è in tour in tutto il mondo per denunciare le violazioni dei diritti umani del regime di Abdel Fattah al Sisi.
[url”Guardate il video pubblicato sull’Internazionale dell’intervista è di Joshua Evangelista”]http://www.internazionale.it/video/2017/01/31/cairokee-speranze-egiziani[/url], responsabile editoriale di Frontierenews. Ha collaborato con Sky TG24 e scritto di diritti umani e migrazioni per diverse testate giornalistiche. È coautore dei documentari Makhmur, sul Kurdistan iracheno, e Ce chiamano Romani, sul rapporto tra la diaspora etiope in Italia e il calcio.
Guarda anche di Joshua Evangelista [url”Un’orchestra di rifugiati porta la musica siriana in Europa.”]http://www.internazionale.it/video/2016/12/29/orchestra-siriani-europa[/url]