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L'Italia del Bunga Bunga si scandalizza per Elton John a Sanremo

Può un gay spostato con un uomo salire sul palco dell'Ariston? La nostra destra bigotta insorge e lancia anatemi

L'Italia del Bunga Bunga si scandalizza per Elton John a Sanremo
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9 Febbraio 2016 - 14.06


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di Miriam Vicinanza

La più grande sciagura delle sciagure si sta abbattendo sull’Italia.

L’invasione delle cavallette? Peggio. L’invasione delle rane, zanzare e mosche? Peggio. La moria del bestiame? Peggio. La pioggia di fuoco e ghiaccio? Peggio. L’Italia avvolta nelle tenebre? Peggio. Carestia, siccità, frane e alluvioni? Peggio. L’ultima pettinatura di Pogba o tatuaggio di Naingoolan? Peggio.

Altro che piaghe bibliche. Sul palco di Sanremo salirà quel pervertito, sodomita e – digiamolo (con la g) pure – quel finocchio di Elton John, che non solo è gay, non solo si è permesso di rivendicare i suoi diritti, ma si è pure sposato con un uomo e addirittura pensa che ognuno dovrebbe essere libero si vivere la propria sessualità come vuole, perché la coppia è fatta da chi si ama e non da chi ha stabilito l’anagrafe.

Così, a difesa della pubblica moralità tutta Dio, Patria e Famiglia, sono scesi in campo gli epigoni di Torquemada, paladini del comune senso del pudore, per dire che no. Sul palco di Sanremo Elton John non deve salire né domani né mai e, soprattutto, se mai dovesse salire dovrebbe rimanere muto.

Perché il diavolo, le fiamme, gli inferi, l’ira divina funesta si scatenerebbe sull’Italia se mai dovesse pronunciare le parole matrimonio e gay tutte attaccate.

Ma vogliamo scherzare? Possiamo dare, noi genuflessi sui ceci fin da piccoli, in pasto a Sodoma e Gomorra le famiglie italiane, i piccoli innocenti, le nonnine con la vestaglina sulle spalle e i mariti con le panze alla zuava (questa è una citazione del compianto Funari)?

Per fortuna che in questo paese esite la proverbiale saggezza di Gasparri. Esiste la gagliardia della beata Giorgia Meloni incinta che ha giustamente tuonato: “#Sanremo2016 Mamma #Rai dà l’utero in affitto a #EltonJohn per uno spot pro adozioni gay”. Esistono politici come Lupi e Sammarco che ci mettono in guardia dalle tentazioni: non vi toccate e non guardate quel gay che parla e vi porta sulla cattiva strada.

Poi certo. Se mi fermo un attimo mi viene un dubbio. Ma perché il buon Sarri il quale – sbagliando – ha detto frocio e finocchio è stato messo in croce? Poi ho capito. In questo paese perbenista viene valutata la forma: non si dicono parolacce. Ma poi se nella sostanza uno non dice frocio ma gay e poi lo discrimina lo stesso, gli nega i diritti e gli nega la parola, allora va bene. È l’Italia del Bunga Bunga. Quella dei vizi privati e della (finta) pubblica virtù. Il naufragar m’è dolce in questa ipocrisia…

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