La canzone si chiama “Chaikin” e fa da sottofondo al nuovo, provocatorio video rap delle Pussy Riot. Il complesso punk femminile questa volta se la prende con l’apparato “repressivo” russo.
Le ragazze indossano l’uniforme blu degli addetti alla giustizia: Nadezhda Tolonnikova e compagne fingono di frustare, incaprettare, di praticare il waterboarding e altre torture su prigionieri incappucciati o con il cappio al collo e poi si godono un ricco pasto.
Il titolo della canzone sarebbe ispirato – secondo quanto dichiarato da Tolonnikova a Dozhd Tv – da un documentario che denuncia le presunte “malefatte” del procuratore generale russo, Yuri Chaikin.