[url”La morte di Pino Daniele”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=67426&typeb=0[/url] è avvenuta per un decadimento della funzione cardiaca. Lo hanno stabilito i medici legali incaricati dalla procura di Roma di fare luce sul decesso avvenuto il 4 gennaio scorso. Gli esperti hanno anche stabilito che se il cantautore avesse optato per l’ospedale di Orbetello – sostengono i consulenti – avrebbe avuto sicuramente più chance di salvarsi, ma non è certo che ce l’avrebbe fatta.
Il giorno del funerale erano rimbalzate le accuse. “Fu Pino ad ordinarmi di portarlo subito a Roma”: Amanda Bonini, la compagna di Pino Daniele, ha raccontato, dopo giorni di silenzio, le ultime ore del cantante. “Quella sera – aveva spiegato – è entrato in macchina con le sue gambe dopo avere parlato anche con il suo cardiologo. Ho fatto quello che mi ha ordinato di fare. Tenevo alla sua vita più che alla mia. Ho messo a repentaglio la mia vita per inseguire l’unica possibilità che avevo di salvarlo”. Amanda è stata sentita dalla procura nell’ambito dell’inchiesta di Roma che sta indagando sulla morte del cantante. “Quello che fa male – aveva spiegato – sono anche le tante ricostruzioni, e qualche illazione, circolate in questi giorni”. L’ex moglie di Pino Daniele aveva subito accusato Amanda di non avere detto la verità.
In questi giorni si può visitare [url”Al Museo Pan di Napoli una mostra su Pino Daniele”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=76194&typeb=4&al-museo-pan-di-napoli-una-mostra-su-pino-daniele[/url].