L’italiano diventa cinese. Incredibile ma vero. Per adesso però si tratta solo di musica. Toto Cutugno infatti torna a cantare il suo più grande successo “L’Italiano”, ma in cinese. E lo fa nel cuore della Chinatown milanese, in via Paolo Sarpi. Il video è già virale e sui social, Twitter in testa, fioccano i commenti.
Il brano è stato tradotto in “mandarino” la lingua ufficiale della Cina, e nel ritornello, ha anche una piccola ma significativa variazione: “Lasciatemi cantare, perché ne sono fiero, sono un cinese, un italiano vero” .
“Volevo far capire che ormai essere italiano vuole dire anche essere multietnico” ha spiegato il cantante genovese che del resto non è nuovo a riflessioni di questo tipo. “Gli italiani veri? I figli degli immigrati” disse qualche anno fa al Sanremo di Fazio, quando si esibì proprio con questa canzone insieme al Coro dell’Armata Rossa. In realtà dietro questa rielaborazione della sua hit storica, c’è però anche del marketing.
Cutugno infatti contribuisce al lancio di “Italiani made in China”, una nuova serie di Real Time che dal 3 giugno racconterà il viaggio in Cina “alla ricerca delle origini”di Alex, Francesca, Alessandro, Lucia, Massimiliano e Connie, figli di immigrati cinesi in Italia che tornano nei luoghi di provenienza dei propri genitori.
“L’italiano” è una canzone famosa in tutto il mondo che ha venduto milioni di copie, ne esistono versioni in portoghese, tedesco, finlandese, ma la più nota è quella dello chansonnier francese Hervè Vilard (autore di “Fais la rire”, in italiano “Riderà” per Little Tony) intitolata “Mediteranèenne” che ha raggiunto i vertici delle classifiche nei paesi francofoni.
E’ stata incisa da Toto Cutugno nel 1983 e presentata nella 33ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo presentata da Andrea Giordana e d Isabel Russinova, che fu vinta da Tiziana Rivale con “Sarà quel che sarà”, dove giunse quinta, trionfando però nella speciale classifica Totip “Cantanti & vincenti”.
Autori del brano sono lo stesso Cutugno e Cristiano “Popi” Minellono che nello scriverlo avevano pensato a Celentano. Il molleggiato che peraltro aveva già inciso brani di Cutugno, declinò l’offerta e questo rifiuto fece la fortuna del cantautore. Con “L’Italiano” infatti Toto divenne popolarissimo ovunque (subito nei paesi dell’Est Europa) e la canzone oltre che un suo cavallo di battaglia, ha rappresentato e tuttora rappresenta, una sorta di “marchio di fabbrica” del nostro paese all’estero.
Vedremo ora che succederà con la Cina.