Addio Tony Wolf, che ha colorato l'infanzia di generazioni di italiani | Giornale dello Spettacolo
Top

Addio Tony Wolf, che ha colorato l'infanzia di generazioni di italiani

L'illustratore, il cui vero nome era Antonio Lupatelli, è morto nella sua Cremona. I suoi personaggi hanno fatto la storia dell'illustrazione italiana

Addio Tony Wolf, che ha colorato l'infanzia di generazioni di italiani
Preroll

GdS Modifica articolo

21 Maggio 2018 - 22.07


ATF

Si faceva chiamare Tony Wolf, ma il suo vero nome era Antonio Lupatelli, ed era nato a Busseto, in provincia di Parma, anche se ha vissuto tutta la vita a Cremona dove è morto a 88 anni. E se non sapete chi fosse, in realtà lo sapete, grazie ai suoi disegni.

Tony Wolf aveva animato l’infanzia di generazioni di italiani, grazie ai suoi personaggi come Draguzzo e Draghetto, Ciccio Sprai, Teddy, Aldin, Pingu, Pandi, i protagonisti delle Storie del bosco: una vita intera tra gnomi, fate, folletti e personaggi scaturiti dalla sua enorme immaginazione, che lo hanno reso uno degli autori più prolifici e ammirati del suo tempo. 

Il “Lupo” di Cremona aveva iniziato la carriera negli anni ’50 realizzando storyboard per la Pagot Film dei fratelli Pagotto (Nino e Toni Pagot). Dopo una lunga collaborazione con la casa editrice britannica Fleetway, ha collaborato con il Corriere dei Piccoli per cui ha realizzato la serie Ciccio Sprai, su testi di Carlo Triberti, oltre ad alcuni adattamenti di favole celebri, come Lo schiaccianoci. Poi le sue matite animarono libri per l’infanzia dei Fratelli Fabbri Editore e di Mondadori. Negli anni ’80 è iniziato il lungo e fruttuoso sodalizio con Dami Editore, con cui ha prodotto più di duecento titoli, che prosegue ora sotto il marchio Dami Giunti Editore, tra cui “Gli amici del bosco”, “Le più belle filastrocche”, la “Bibbia dei piccoli”, “Aldin, il magico orsetto” senza dimenticare le storie di Pandi e dell’orsetto Teddy.

Tony Wolf ha anche animato molte delle storie del pinguino Pingu, della sorellina Pinga e dell’amico Robbie soggetto dell’omonima serie animata realizzata in Svizzera e scritta dal regista Otmar Gutmann.

Il disegnatore ha poi avuto una lunga collaborazione con l’editore Lo Scarabeo di Torino per cui ha disegnato molti mazzi di tarocchi tra i quali “I tarocchi degli gnomi”, celebri per essere il più piccolo mazzo di tarocchi mai pubblicato. Ai suoi disegni si ispirò lo scrittore Giordano Berti per scrivere la favola omonima (1988), per il gioco di società Gnomopoli e per romanzo Il monte dei folletti, ambientato sull’Alpe di Monghidoro, con un’introduzione di Gianni Morandi. Fino a giugno Tony Wolf è protagonista di una personale a Genova nei Musei di Nervi nell’ambito di “Ciao – Mostra internazionale di illustratori contemporanei”.

Native

Articoli correlati