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Il sociale chiama, Bruce Springsteen "risponde"

Un mese fa dei lavoratori sociali avevano scritto al rocker, impegnato nel suo tour a Roma, chiedendogli di dedicare a loro la canzone “Ghost of Tom Joad”

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21 Luglio 2016 - 18.28


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“Ho avuto una richiesta dagli operatori sociali italiani. Sempre in prima linea per i lavoratori. Questa è per loro”: il boato dei 100 mila che hanno accompagnato il trionfo di Bruce Springsteen a Roma e la sua dedica al mondo dei lavoratori sociali italiani lo scorso 16 luglio è arrivato fino a Monterotondo, piccolo Comune alla porte della Capitale, da dove un mese prima era partita una piccola richiesta di attenzione da parte di un gruppo di operatori della Cooperativa sociale Folias. Una lettera semplice che non ha lasciato indifferente il “Boss”: la richiesta di una canzone – Ghost of Tom Joad – “per ricordare al mondo l’importanza del nostro lavoro”. Una canzone che non si è fatta attendere e che Roma ha cantato insieme al Boss, aiutando tanti operatori sociali a ritrovarsi in una comunità più grande e a reagire con entusiasmo in difesa di una professione spesso depauperata di senso ed importanza e di un idea di mondo sembra dimenticata.

“Caro Bruce, – si legge infatti nella lettera scritta in inglese e qui tradotta – siamo un gruppo di lavoratori sociali italiani e chiediamo con tutto il nostro amore di cantare il magnifico “Ghost of Tom Joad” stasera al Circo Massimo. Ci piacerebbe fosse un tributo per ricordare al mondo l’importanza del nostro lavoro. E ‘ una canzone che ci rappresenta e che ben descrive la lotta dei poveri, ma ci dice anche quanta passione mettiamo ogni giorno per lottare contro l’indifferenza della società nel garantire un posto in cui vivere, un lavoro dignitoso o un aiuto a migranti, persone con disabilità, tossicodipendenti o poveri”. “Noi – prosegue la lettera- lottiamo ogni giorno e lavoriamo con le persone per difendere la nostra libertà e il diritto di avere una vita dignitosa, ma questa società ha relegato la povertà umana all’ultimo dei suoi interessi e il nostro lavoro è scarsamente riconosciuto e tutelato”. “La tua musica – chiude la nota – porta con sé il sogno e il dolore, ma ci fa sempre sperare in una vita migliore, dove non c’è spazio per tutti. Vogliamo continuare a sognare che un altro mondo è possibile. Grazie Boss, sei uno di noi. Firmato, le donne e gli uomini delle cooperative sociali italiane”.

“Tutto questo – è la reazione social della Cooperativa sociale Folias di Monterotondo -è stato incredibilmente emozionante. Ora, sull’onda dell’entusiasmo, dopo la lettera a Bruce Springsteen, scriveremo anche al Presidente del Consiglio Renzi e al Presidente della Repubblica Mattarella. Speriamo nella stessa sensibilità nel rispondere alla devastante crisi che il mondo delle cooperative sociali si trova oggi ad affrontare”. Un entusiasmo che non è destinato a spegnersi, come del resto non si spegne – al di là di ogni crisi – l’esperienza e la caparbietà di chi in questi quarant’anni ha contribuito con la cooperazione sociale a dare dignità e risposte alle persone più in difficoltà. A Roma, nella Regione Lazio, in tutta Italia. (eb)

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