Assenza, spettacolo di danza, musica e teatro dove la disabilità è invisibile | Giornale dello Spettacolo
Top

Assenza, spettacolo di danza, musica e teatro dove la disabilità è invisibile

Debutta a Bologna lo spettacolo della Compagnia InOltre con Nicoletta Tinti, danzatrice paraplegica e Giancarlo Aquilini, pianista che suona solo con la mano sinistra.

Assenza, spettacolo di danza, musica e teatro dove la disabilità è invisibile
Preroll

Claudia Sarritzu Modifica articolo

17 Dicembre 2015 - 14.52


ATF

Quattro danzatori e cinque musicisti portano in scena uno spettacolo sulle mancanze, su ciò che ci rende soli, sull’idea di incompletezza. È “Assenza”, progetto della neonata Compagnia InOltre, che unisce danza e musica. “Uno spettacolo unico, forte in cui la disabilità diventa invisibile”, spiega Milena Naldi, presidente del Quartiere San Vitale che ha messo a disposizione della compagnia la Sala del Silenzio di vicolo Bolognetti. Sì, perché lo spettacolo nasce dall’incontro tra Silvia Bertoluzza, danzatrice di Bologna – dove ha fondato la scuola Arte Danza – e Nicoletta Tinti, ex ginnasta della nazionale e danzatrice che, dal 2008, è su una sedia a ruote a causa di un’ernia discale. L’incontro è avvenuto grazie alla Florence Dance Company di Firenze, compagnia con cui Nicoletta ha lavorato per quattro anni e che poi ha visto Silvia sostituirla nelle coreografie quando lei non ha più potuto danzare. Nel 2014, l’incontro tra le due che sono diventate amiche, quasi sorelle. “Dopo averla conosciuta mi sono chiesta cosa mi sarebbe mancato se non avessi avuto l’uso delle gambe – spiega Silvia Bertoluzza – e la risposta è stata la mobilità, quando si sta in piedi. Da lì è nata l’idea di costruire un carrello in ferro che permettesse a Nicoletta di stare in piedi e muoversi”. C’è voluto un anno ma poi il carrello è arrivato. Lo ha chiamato Grim (da Grementieri, la famiglia di fabbri che l’ha aiutata in questa impresa) ed è stato presentato la prima volta a Firenze, in piazza del Carmine per la rassegna “Di cultura in piazza”. Insieme a Grim è arrivata anche l’idea dello spettacolo.

Assenza è un titolo trabocchetto perché per un gioco di parole quello che sembra nulla, l’assenza, in realtà è tutto, a-senza, senza senza e quindi tutto. Lo spettacolo unisce danza e musica, le due forme espressive di un gruppo di artisti in un mondo in cui l’arte è poco apprezzata e condivisa, i teatri chiudono, è sempre più difficile conquistare l’applauso del pubblico e tante persone non hanno mai visto un palcoscenico, un’orchestra, un sipario aprirsi. “Assenza” nasce dall’idea di qualcosa che manca, di qualcosa che ci rende soli, dall’idea di un’incompletezza. In questo senso la disabilità non è altro che un esempio di mancanza, come possono essercene altre, più o meno evidenti, ugualmente dolorose. “La disabilità non è protagonista di questo spettacolo, tanto che la carrozzina di Nicoletta non entrerà mai in scena – spiega Silvia Bertoluzza – L’obiettivo è che lei venga considerata solo per la sua danza”. Nello spettacolo c’è una coreografia in tre parti su una bambola che racconta la storia di Nicoletta: nella prima c’è la malattia, poi il funerale ovvero la resa e poi la rinascita. “Esistono tante perdite, mancanze, assenze – continua Bertoluzza – ma quando si raggiunge la consapevolezza dell’assenza si è fatto il primo passo per la rinascita. È quello che raccontiamo nello spettacolo”. Dato che il carrello crea distacco, distanza mentre nella danza i corpi si avvicinano, si toccano, Silvia Bertoluzza ha pensato a un altro modo per ballare insieme, “è così che Nicoletta muove un paio di gambe, le mie, proprio come fossero le sue”. E la disabilità si trasforma e diventa abilità.

Della Compagnia InOltre fanno parte altri due danzatori, Daniele Del Bandecca ed Emma Iannotta, e cinque musicisti, Irene Calamosca, Giancarlo Aquilini, Anna Pia Capurso, Ivan Di Dia e Angelo Di Gregorio. “La mia assenza è forte – spiega il pianista Giancarlo Aquilini che a Bologna dirige la scuola di musica Chiavi d’ascolto –: suono il pianoforte con una mano sola, perché ho avuto un problema con la destra”. Aquilini spiega che “assenza” e “inoltre” sono due parole che li identificano perché “l’assenza è chiara ma invisibile e inoltre è l’unione di ‘in’ e ‘oltre’ ovvero andare oltre attraverso le assenze. Il nostro obiettivo non è sfruttare i nostri problemi ma proporre uno spettacolo godibile, senza soffermarci su di essi”.

“Assenza” andrà in scena il 18 dicembre alle 21 nella Sala del Silenzio di vicolo Bolognetti 2, Bologna. L’ingresso è libero. All’esterno della sala sarà allestita una mostra fotografica. (lp)

Native

Articoli correlati