Lina Wertmüller, regista dai numerosi talenti che ha tra l’altro impresso una vena personale all’umorismo nel cinema italiano, viene debitamente omaggiata dalla Casa del cinema al parco di Villa Borghese a Roma con una giornata sul suo lavoro e una rassegna sui suoi film e racconti televisivi con il titolo “Una festa per Lina”. Per ogni appuntamento l’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti. L’intera rassegna è realizzata con Cineteca Nazionale e Rai Teche, ma gli organizzatori ringraziano tutti i produttori “che hanno generosamente messo a disposizione i film”.
La programmazione si apre martedì 19 dicembre dalle 16.30. Dopo la proiezione del documentario di Valerio Ruiz “Dietro gli occhiali bianchi”, la regista incontra il pubblico insieme ad amici, colleghi e collaboratori. A seguire la proiezione dell’opera prima della regista: “I basilischi” (1963). Dal 26 dicembre al 7 gennaio prenderà forma la rassegna vera e propria con l’integrale del suo lavoro per il cinema e una serie di incursioni nella sua produzione televisiva.
Il programma prosegue il via il 26 dicembre con “Rita la zanzara” (1966) e la prima, spettacolare puntata del “Giornalino di Gian Burrasca” (entrambi con Rita Pavone), per concludersi il 7 gennaio con “Peperoni ripieni e pesci in faccia” (2004). In mezzo ci saranno i film più noti, da “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” a “Pasqualino sette bellezze”, le incursioni nel varietà con Antonello Falqui (Studio Uno), i film per la tv e “Io speriamo che me la cavo” con Paolo Villaggio.
Come ricorda la Casa del cinema nella sua scheda, nata il 14 agosto e battezzata Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich, con ascendenze lucane e svizzere ma cresciuta a Roma, Lina è stata allieva dell’Accademia Teatrale di Pietro Sharoff, animatrice di spettacoli di burattini, autrice e regista alla radio e in televisione, aiuto regista di Federico Fellini, prima donna ad ottenere la candidatura all’Oscar per la regia, insignita del Golden Globe nel 2009 e del David di Donatello nel 2010, cittadina onoraria di Napoli. Ha diviso tutta la vita con lo scenografo Enrico Job in un felice sodalizio umano e artistico.