La campagna Io faccio film è bella, è giustamente autoreferenziale, ma è efficace? Se l’obbiettivo è far capire quanto sia importante il lavoro e la passione di tutti coloro che fanno film è ok…ma se si vuol far capire che la pirateria uccide il lavoro di quelle stesse stesse persone allora temo che sia troppo “intelligente”…..
Hacker : Rutelli si è domandato se per combattere l’illegalità non sia il caso di servirsi di chi già opera così……gli hacker……. Barbara Salabè ha risposto con efficacia dicendo che ciò che differenzia noi dai “criminali” è il rispetto dei valori e utilizzare gli hacker sarebbe una perdita di valore. Valore e valori………..cosa si può fare per difenderli-sostenerli imbastendo una battaglia per combattere la pirateria?
Pirateria on-line e in sala : di quest’ultima non si è parlato e sarebbe bene ricordare che ormai in Italia sono isolati i casi di pirateria in sala …e pure individuati!
Cinema in italia
Se ne è parlato tanto e sotto angolazioni diverse…
tranne la visuale esercenti……
Francesca Cima dice che dobbiamo metterci in sintonia coi giovani e cita il film di Matteo Rovere “Veloce come il vento” come esempio e come strada per riprendere il cinema di “genere”………
Occhipinti dice che bisogna avere una visione più grande
Entrambi ha parlato del cinema italiano come cinema “locale” che però ha enorme successo all’estero.
Verdone dice che mancano scrittori e sceneggiatori (e avendo ragione è un grosso problema italiano……)
Salabè dice che bisogna stringere la finestra per un Premium VOD a 4 settimane e ne ha parlato con alcuni commenti…
vediamoli: un film dopo 4 settimane ha esaurito la sua spinta in sala per cui è opportuno metterli in vendita a caro prezzo online.. Ciò anche per evitare che l’ultimo miglio (ovvero lo spazio temporale tra fine corsa sala e vendita home) generi perdita di valore, ed a sostegno di questo vi è uno studio che dice che i giovani vogliono subito avere l’opzione di vedere i film e non sanno e non devono aspettare.
Su questi interventi dedicati al cinema italiano ed al cinema in Italia mi vengono naturali queste osservazioni:
– sintonia col pubblico (e non solo coi giovani) non vuol dire in automatico ripensare al cinema di “genere” ma invece saper scrivere storie che siano in sintonia con ciò che viviamo oggi , e per esempio “Perfetti Sconosciuti” ha saputo essere questo tanto quanto “Veloce come il vento”, pur essendo generi ben diversi (e ricordiamoci quanto detto da Verdone….).
– window è la solita parola-pozione magica nella quale non si sa ( non si vuole?) andare oltre l’accorciamento temporale. Eppure molto si potrebbe fare mettendo però insieme una diversa (più dinamica, meno ingessata, meno abbarbicata a standard del secolo scorso…, più rispettosa delle potenzialità delle sale…..) distribuzione commerciale. Diversa nelle modalità di vendita e diversa nel posizionamento delle uscite dei film.
– sintonia col pubblico e window : ma che è stato fatto per avere cinema tutto l’anno ? è più facile raccontare cosa NON è stato fatto e spesso volutamente. lasciando cinema e sale nell’oblio estivo.
– il cinema italiano ha bisogno di andare oltre la sua autoproclamata “gloria” e trovare una capacità di internazionalizzazione che sappia abbinare al prestigio anche la penetrazione conoscitiva e commerciale.
Qualcuno ha detto che il sistema cinema deve saper guardare a 360gradi.
A me basterebbe che si guardasse a 180 gradi …..
Eravamo alla Casa del Cinema eppure oggi ogni casa è un cinema……….
Ma il Cinema è per fortuna pure lui un valore che trae la sua forza dalla sua peculiarità di unire più sensazioni in un contesto che ancora ci fa vivere “insieme” , e ciò rimane se “insieme” sappiamo vivere e confrontarci.