La 'Lady Macbeth' di Oldroyd: violenta per la libertà

In gara al Tff il dramma dell’esordiente William Oldroyd ispirato al racconto di Leskov: Katherine combattente per la sua indipendenza.

La 'Lady Macbeth' di Oldroyd: violenta per la libertà
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21 Novembre 2016 - 10.33


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Punto primo: il titolo, ‘Lady Macbeth’, che non fa nessun riferimento all’opera shakespeariana, ma al racconto di Nikolaj Leskov ‘Lady Macbeth del Distretto di Mcensk’. Una volta chiarito questo, l’opera prima del regista inglese William Oldroyd, che passa oggi in concorso alla 34/ma edizione del Torino Film Festival ed è già stata acquistato da Teodora, è un capolavoro di cattiveria al femminile. E con una protagonista, Katherine (Florence Pugh), che fa impallidire l’eroina di Shakespeare soprattutto per una cosa: il lavoro sporco non lo fa fare agli altri.
Ambientato nella campagna inglese del diciannovesimo secolo Katherine (Florence Pugh), diciassettenne, è costretta a un matrimonio senza amore con un uomo di mezza età che la tratta come una serva. Soffocata dalle rigide norme sociali dell’epoca, la donna inizia una relazione clandestina con un giovane operaio alle dipendenze del marito. Una relazione che diventa ben presto ossessione amorosa, cosa che la spingerà, passo dopo passo, in una spirale di violenza dalle conseguenze sconvolgenti.
“Nella letteratura di quel tempo – afferma Oldroyd, talento teatrale alla guida del London’s Young Vic Theatre – donne come Katherine di solito soffrono in silenzio, nascondono i loro sentimenti o si tolgono la vita. Ma in questa vicenda abbiamo una giovane protagonista che combatte per la sua indipendenza e decide il proprio destino, anche attraverso la violenza”.
“Il mondo di cui Katherine entra a far parte – sottolinea ancora il regista – è privo di bellezza. Il marito di Katherine ha costruito la sua fortuna con la rivoluzione industriale e non ha avuto nessun contatto con la bellezza e così, non a caso, la loro casa non ha molto colore. I costumi dell’epoca, poi, – prosegue Oldroyd – sono molto interessanti da esplorare: crinoline e corsetti sono simboli potenti per il personaggio di Katherine, la intrappolano fisicamente e mentalmente, e quel look austero esprime il carattere conservatore del mondo in cui si trova”.

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