L'anno eccezionale di Medusa | Giornale dello Spettacolo
Top

L'anno eccezionale di Medusa

Le buone sceneggiature sono fondamentali. Intervista al vicepresidente di Medusa, Giampaolo Letta.

L'anno eccezionale di Medusa
Preroll

GdS Modifica articolo

9 Luglio 2016 - 11.05


ATF
di Marco Spagnoli

Sarà Edoardo De Angelis con il suo Indivisibili ad aprire il line up di Medusa tra settembre ed ottobre. Il film, che potrebbe avere un passaggio a Venezia così come era già avvenuto per Perez. Il precedente lavoro del talentuoso regista napoletano è stato scritto dallo sceneggiatore di Lo chiamavano Jeeg Robot, Nicola Guaglianone insieme allo stesso De Angelis e Barbara Petronio e racconta la storia di due sorelle siamesi diventate due artiste di successo che, finalmente, scoprono la possibilità di separarsi con tutto quello che ne consegue per la loro vita e carriera. Un altro titolo molto importante nell’anno record di Medusa grazie al successo di Quo vado? e di Perfetti Sconosciuti che hanno segnato la possibilità concreta di fare un nuovo tipo di cinema.

“Il 2017 si preannuncia come un altro anno molto interessante per Medusa.” Continua Letta “A gennaio presenteremo Il GGG – Il Grande Gigante Gentile di Steven Spielberg seguito dalla nuova commedia di Ficarra & Picone e da Mamma o Papà di Riccardo Milani con l’inedita coppia Paola Cortellesi – Antonio Albanese.” La Lotus di Marco Belardi produce altri due film per Medusa: il ritorno di Maccio Capatonda nella parodia Chi l’ha acciso – Omicidio all’italiana in cui ritroviamo anche Hebert Ballerina e Ivo Acido e il nuovo film di Paolo Genovese, reduce dal successo di Perfetti Sconosciuti che Giampaolo Letta commenta sottolineandone l’importanza non solo al Box Office “Come è accaduto in passato per altri titoli che abbiamo prodotto anche Perfetti Sconosciuti segna un po’ questi tempi. Non è facile cambiare, cercare di lavorare su soggetti nuovi, collaborando alla visione di autori che desiderano cambiare. Noi, anziché ‘sederci’ sui successi preferiamo andare avanti e rischiare. Vogliamo evitare di battere troppo su filoni conosciuti e di insistere sui soliti cast. La cosa l’aspetto più importante del lavoro che facciamo con i produttori. Da un lato cerchiamo di dare degli stimoli, dall’altro cerchiamo di provare ad essere il più originali possibile. È un lavoro che richiede attenzione ed energia, mantenendo i nervi saldi dinanzi agli inevitabili risultati al di sotto delle attese che devi
mettere in conto.”
Tra gli altri film annunciati il nuovo lavoro della regista siciliana Roberta Torre intitolato Riccardo va all’inferno e la commedia della coppia Nuzzo e Di Biase Liste Civetta. Nel 2018 tornerà anche Checco Zalone nel suo prossimo film di cui ancora non si conoscono i dettagli. Giampaolo Letta guarda al mercato con grande attenzione, ma insiste sull’importanza della creatività, delle idee, delle storie e della loro attuazione per fare funzionare le cose. “Ci sono, certamente, fattori di debolezza che possono incidere sui risultati, ma la realtà che, come abbiamo osservato più volte, al cuore del problema ci sono sempre e soltanto i film. Se questi titoli funzionano, ecco che tutto sembra cambiare. Le sceneggiature sono fondamentali, perché, nel corso degli ultimi anni, le aspettative del pubblico sono diventate sempre più alte e quando i film offerti hanno incontrato questa domanda ecco che sono stati ottenuti risultati sorprendenti. Il nostro sforzo è proporre idee nuove ed originali a fronte di una distribuzione generale di troppi film che si incanalano in qualcosa di già visto e poco interessante.”

Rispetto all’esercizio, Letta conclude “Non ci sono poche sale: in alcune zone, forse, ce ne sono tantissime anche se non tutte sono all’altezza delle esigenze degli spettatori di oggi. Ci sono, certamente, poche sale rispetto ai troppi film che escono, peraltro, tutti insieme. Otto – dodici film a fine settimana sono una cifra assurda che rappresenta un vero problema.” L’ottimismo, però, domina lo sguardo verso il futuro dell’AD di Medusa “Sono personalmente convinto che tutti debbano impegnarsi a lavorare in direzione di una creatività nuova e di una qualità migliore che caratterizzi sempre più il nostro mercato: tutti dobbiamo fare la nostra parte senza pretendere di fare il lavoro altrui. Le professionalità ci sono e io sono ottimista visti anche i risultati ottenuti negli ultimi sei – otto anni. I risultati sono incoraggianti e adesso la vera sfida resta quella dell’internazionalizzazione con film e storie che, già in fase di ideazione, guardino ai mercati esteri.”

Native

Articoli correlati