Morto Alexandre Astruc, il padre della Nouvelle Vague

Lo scrittore, regista e critico cinematografico francese si è spento a Parigi all'età di 92 anni

Morto Alexandre Astruc, il padre della Nouvelle Vague
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20 Maggio 2016 - 11.15


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All’età di 92 anni è morto a Parigi Alexandre Astruc scrittore, regista e critico cinematografico francese, raffinato autore di film spesso di ispirazione letteraria, considerato il padre spirituale della Nouvelle Vague. Astruc concepiva il cinema come strumento di scrittura duttile e poliedrico, nel quale l’autore può esprimervi qualsiasi forma di pensiero, nei modi del romanzo come in quelli del saggio filosofico o scientifico.

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Una concezione che Astruc espresse sia nei suoi film, soprattutto in quelli realizzati a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta, sia in un famoso articolo pubblicato il 30 marzo 1948 su «L’écran français» e intitolato «Naissance d’une nouvelle avant-garde: la caméra-stylo», al quale soprattutto è legato il suo nome nelle storie del cinema. Il saggio è considerato uno degli eventi fondativi di quella che sarà la Nouvelle Vague francese. Nato a Parigi il 13 luglio 1923, dopo una collaborazione come aiuto regista di Marc Allégret per il film «tirpe dannata» (1947), Astruc fu attore in «Il valzer di Parigi» (1950) di Marcel Achard, e autore di diverse sceneggiature, fino all’esordio nella regia con «La tenda scarlatta» (1952).

Attratto dalla letteratura, Astruc adattò Guy de Maupassant per «Una vita. Il dramma di una sposa» (1958) e si ispirò a Gustave Flaubert per «L’educazione sentimentale» (1962), liberamente tratto dal romanzo del 1845 ma ambientato alla metà del Novecento. Astruc è anche autore di un film sulla Resistenza, «La lunga marcia» (1966), che narra dei 250 chilometri percorsi nelle Cevennes da un gruppo di partigiani braccati dai tedeschi nel giugno del 1944.

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A questo tentativo non riuscito di fondere film d’azione e dramma psicologico seguì nel 1968 l’ultimo lungometraggio dell’autore, «La battaglia del Mediterraneo», ambientato durante la seconda guerra mondiale. Successivamente, Astruc si dedicò al giornalismo, alla letteratura e alla televisione, per la quale realizzò documentari, tra cui spicca «Sartre par lui-même» (1976), con la co-regia di Michel Contat.

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