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Oscar 2016: dopo le polemiche l'Academy corre ai ripari

Dopo le polemiche per la mancata rappresentanza di attori di colore, l'Academy rilascia un comunicato a nome del presidente Cheryl Boone Isaacs, annunciando cambiamenti.

Oscar 2016: dopo le polemiche l'Academy corre ai ripari
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23 Gennaio 2016 - 11.48


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L’Academy rispondere concretamente alle polemiche iniziate da quando sono state annunciate le nomination all’88esima edizione degli Oscar, rappresentate sui social e in particolare su Twitter con l’hashtag #OscarsSoWhite.
Tutti e venti gli attori nominati nelle categorie dedicate alla recitazione sono per il secondo anno caucasici, e sembra che i film e i filmmaker appartenenti a minoranze razziali (o di sesso femminile) siano stati snobbati.

Le polemiche, hanno raggiunto scala globale, ricevendo il sostegno di moltissimi attori noti: da Mark Ruffalo (che tuttavia ha smentito di non voler partecipare alla cerimonia di quest’anno) a Spike Lee. L’Academy ha così deciso di affrontare le polemiche rilasciando un comunicato a nome del presidente Cheryl Boone Isaacs. Obiettivo dei cambiamenti annunciati, quello di raddoppiare la presenza di membri femminili e di etnie diverse (aumentando quindi, come conseguenza, la possibilità che vengano nominate persone di diversa appartenenza etnica).

L’Academy integrerà il processo tradizionale nel quale i membri attuali sponsorizzano l’ingresso di nuovi membri, lanciando una ambiziosa campagna globale per identificare e invitare nuovi membri qualificati che rappresentino una maggiore diversità. L’iscrizione all’Academy una volta era permanente, da adesso per mantenerla sarà necessario essere attivi nell’industria cinematografica. Un nuovo iscritto apparterrà all’Academy per dieci anni dopo l’ingresso, e otterrà altri dieci anni di iscrizione se continuerà a lavorare nell’industria. Al raggiungimento dei tre decenni, l’iscrizione diventerrà a vita.

Queste regole dovrebbero garantire un certo ricambio nei membri dell’Academy, e contribuire a rendere effettivamente più rappresentativa una organizzazione composta prevalentemente da maschi (73%) bianchi (93%) e persone che non lavorano attivamente nell’industria da decenni.
Nei fatti sarà difficile che i cambiamenti annunciati modifichino realmente la situazione, visto che l’industria cinematografica è ancora guidata da maschi caucasici, ed è improbabile che la situazione subisca una inversione di tendenza.

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