Zemeckis da vertigine alla Festa del cinema

Alla Festa arriva The Walk 3D di Robert Zemeckis. A presentare il film Philippe Petit, il funambolo che sorprese il mondo attraversando le torri gemelle.

Zemeckis da vertigine alla Festa del cinema
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19 Ottobre 2015 - 11.56


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di Davide Monastra

All’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove è in corso la decima edizione della Festa del cinema, la giornata si è aperta all’insegna delle vertigini, quelle di “The Walk 3D”, film di Robert Zemeckis, che racconta la straordinaria traversata del funambolo Philippe Petit (interpretato da Joseph Gordon-Levitt), che sorprese il mondo camminando sospeso nel vuoto su una fune d’acciaio tra le torri gemelle del World Trade Center.

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La pellicola trasporta lo spettatore nella folle impresa di Petit: dal sogno fino alla sua realizzazione. Zemeckis racconta la storia come la tipica storia di un furto da compiere, bilanciando con sapienza l’adrenalinica azione con i sentimenti e i dubbi del protagonista e dei suoi complici. Tratto da “Fra le Twin Towers, i miei ricordi di funambolo”, scritto dallo stesso Petit, la storica camminata è andata in scena il 7 agosto del 1974, il giorno prima delle dimissioni di Nixon (velatamente accennato nel film), di fronte a centomila newyorkesi si fermarono in strada per guardarlo estasiati.

“The Walk 3D” è grande cinema che mostra come autori alla Zemeckis abbiano ancora storie da raccontare, qualcosa da dire a tutto il mondo: il film ipnotizza lo spettatore che, nonostante il senso di vuoto, tenuto per mano dalla caparbietà del protagonista, riesce (tra mani sudate e ansia crescente) a superare il proprio limite, ritrovandosi sospeso nel vuoto tra i grattacieli di New York, senza alcuna protezione e riuscendo ad abbattere la barriera più sorprendente, quella creata dalla propria paura.

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Con quest’impresa (cinematografica) l’invito del regista è un urlo di liberazione per ognuno di noi: nulla è impossibile.

Tra gli altri appuntamenti della giornata, la proiezione di Les Rois du monde, primo lungometraggio di Laurent Laffargue. Il regista teatrale e attore – amante del teatro francese classico e contemporaneo e dei drammaturghi anglofoni – porta sul grande schermo una tragedia greca che presto assume i tratti del Western: a Casteljaloux, una città nel Sud Ovest della Francia, Jeannot esce di prigione con un unico pensiero, riconquistare Chantal, il grande amore della sua vita. Mentre lui scontava la sua pena, la donna è andata a vivere con il macellaio del paese. A brillare nel cast della pellicola è Eric Cantona, che sarà presente sul red carpet romano per presentare il film.

Gli appuntamenti con gli “Incontri Ravvicinati” saranno due. Alle ore 18, presso la Sala Petrassi, Wes Anderson, il surreale e raffinato regista de I Tenenbaum, Il treno per il Darjeeling, Grand Budapest Hotel, e Donna Tartt, Premio Pulitzer per la narrativa con “Il cardellino”, parleranno al pubblico del loro grande amore per il cinema italiano, nato con i film di Fellini, Visconti, De Sica, Germi e Pasolini. Nella stessa sala alle ore 20, incontro “da brivido” fra due grandi autori del cinema di genere, il premio Oscar® William Friedkin e il maestro dell’horror italiano Dario Argento. I due sveleranno le reciproche influenze, le fonti di ispirazione, i punti di contatto fra le loro opere: “Per me Dario è un regista rivoluzionario” ha detto Friedkin. “I suoi film sono viaggi nella disperazione ma pieni di ironia” ha spiegato Argento.

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