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RomaFF10, i Coen: il segreto del matrimonio? Raccontarsi storie

Joel Coen e la moglie, Frances McDormand, hanno raccontato alla stampa alla Festa del cinema di Roma il segreto della loro unione che dura da 32 anni.

RomaFF10, i Coen: il segreto del  matrimonio? Raccontarsi storie
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16 Ottobre 2015 - 17.38


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I coniugi Coen: sono loro i protagonisti della prima giornata della Festa del Cinema di Roma. Ma a Roma non sono arrivati i fratelli, quattro volte premi Oscar: no, ad accompagnare Joel Coen è la sua dolce metà, la moglie e musa Frances McDormand.
L’Auditorium Parco della Musica, stranamente vuoto e silente per tutta la mattina, si è però improvvisamente per questo primo “Incontro ravvicinato” della decima edizione della manifestazione.

Prima dell’incontro con il pubblico, i coniugi hanno però incontrato la stampa accreditata alla Festa del cinema e hanno raccontato della loro unione, un sodalizio che dura da 32 anni.

“Ci siamo conosciuti a New York stavamo facendo il cast per il nostro primo film e alla fine di un lungo processo di selezione di interpreti arrivò lei”, ha cominciato il regista subito interrotto dalla moglie: “In realtà avevi offerto la parte a qualcun altro”, ha puntualizzato Frances. “Non è vero, avevo quasi assegnato la parte. Avevamo chiesto a Holly Hunter di venire al provino e lei venne, ma quando fu lì ci disse che non poteva fare il film perché aveva un altro impegno e lo disse alla sua compagna di stanza, che eri tu”. Ha ricordato l’attrice: “Così al provino arrivai io mi diedero delle scene, non sapevo nulla del film e mi chiesero di tornare il giorno dopo alle 2. Io dissi di no perché il mio fidanzato dell’epoca aveva recitato in una soap opera. Doveva dire due battute ma la puntata era alle due. Così mi dissero di tornare, ma alle 4. E per questo, vero che ho avuto la parte, perché ho detto no, perché ho tenuto il punto?”, ha chiesto al marito. “E poi perché eri brava” ha aggiunto teneramente Joel.

Tra aneddoti e leggende sulla loro relazione, la domanda è arrivata spontanea: quale è il segreto del successo del loro matrimonio? La McDormand, guardando il marito, con l’ironica voglia di sfidarlo, ha detto: “Non sentire assolutamente la pressione, caro… parla liberamente”, suscitando risate e applausi tra i giornalisti. Il regista, titubante, non ha risposto. “Non ti preoccupare amore, rispondo io. Il segreto è avere storie diverse da raccontare. Per portare avanti un matrimonio per 31 anni è necessario tornare a casa e avere molto di cui parlare. Poi per noi è stato molto importante crescere nostro figlio, un’esperienza che ha arricchito la nostra relazione”.

La loro presenza alla kermesse romana è stata soprattutto l’occasione per chiedere ai due qualche notizia su Olive Kitteridge, serie TV per cui la McDormand ha vinto recentemente un Emmy. “Per quel che mi riguarda trovo molto stimolante il linguaggio delle serie tv – ha spiegato la McDormand -, inoltre c’è molto più lavoro per noi attrici. Non avrei potuto raccontare un personaggio come Olive Kitteridge in 90 minuti, occorrevano almeno 4 ore e non conta molto se poi il pubblico le vede di seguito come un film di 4 ore o in 4 puntate da un’ora”. “Io non guardo la tv – ha aggiunto Joel Coen -, io e mio fratello abbiamo scelto un mezzo che è congeniale al nostro modo di raccontare: un’ora e mezzo è il formato giusto per le nostre storie. E poi anche se non ho niente contro la tv, da filmaker preferisco vedere un film sul grande schermo perché mi interessano i dettagli. E se trovo assurdo che oggi si possa vedere Laurence D’Arabia sul telefono cellulare, posso anche contraddirmi e dire che forse il formato non è così importante. La mia prima esperienza con i film da bambino è stato in tv, il cinema l’ho conosciuto su uno schermo piccolo in bianco e nero intervallato da spot pubblicitari, ma è stata ugualmente un’esperienza profonda. Per cui forse è vero il formato non conta, ma crescendo sono diventato più viziato”.

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