Il cambiamento è già nel nome: non più Festival ma Festa.
“Due parole chiave: ‘tessitura’ e ‘apertura’”. Così il presidente della Fondazione Cinema per Roma Piera Detassis sintetizza e lancia, alla conferenza di presentazione alla stampa, le caratteristiche della decima edizione della Festa di Roma. Il programma, dal 16 al 24 ottobre, all’Auditorium di Roma sarà sotto la direzione artistica di Antonio Monda.
“Cancellare il concorso, giurie, cerimonia apertura e chiusura, annullare i premi, tranne quello del pubblico”: è la ‘svolta’ del neodirettore artistico Monda. Una volontà, ha spiegato Monda che nasce nel segno della qualità.
“Una minuziosa tessitura di relazioni per garantire la continuità dell’operato di Fondazione Cinema per Roma -specifica Detassis- e un’apertura alla città, dal centro alla periferia”.
L’obiettivo, per il presidente della Fondazione, è quello sì di “celebrare la festa, ma essere capaci di andare oltre l’evento trasformandolo in una vera piattaforma di lancio che non si esaurisce in nove giorni”.
Il programma Un’edizione ricca di film e ospiti, che include anche diverse sorprese nel programma della Selezione Ufficiale.
A cominciare dal film di apertura Truth, debutto alla regia dello sceneggiatore di Zodiac e The Amazing Spider-Man, James Vanderbilt, interpretato da Cate Blanchett e Robert Redford. Ma vedremo anche The Walk, il nuovo film di Robert Zemeckis, oltre al gangster movie Legend di Brian Helgeland, con Tom Hardy sdoppiato nel ruolo di due gemelli criminale nella Londra anni ’60.
E poi ancora la seconda stagione di Fargo; Junun, documentario in cui Paul Thomas Anderson racconta un singolare viaggio in India per registrare un album del suo fidato collaboratore, e chitarrista dei Radiohead, Jonny Greenwood; Mistress America, ultimo lavoro di Noah Baumbach; The End of the Tour di James Ponsoldt, con Jason Segel nei panni dello scrittore David Foster Wallace; e infine Freeheld, film di Peter Sollett sulla lotta per i diritti gay, interpretato da un cast di spicco che include Julianne Moore, Ellen Page, Michael Shannon e Steve Carell.
Dall’Italia arrivano invece Dobbiamo parlare, nuovo film di Sergio Rubini, Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti (strana storia di un supereroe di borgata) e Alaska di Claudio Cupellini, interpretato da Elio Germano. Vedremo inoltre, in un evento speciale, La grande bellezza di Paolo Sorrentino in una versione estesa, con 40 minuti inediti.
Gli ospiti speciali. Tra i vip che incontreranno il pubblico troviamo Jude Law, Paolo Sorrentino, Todd Haynes, Renzo Piano, Riccardo Muti, Paolo Villaggio.
Ci saranno inoltre diversi dialoghi sul cinema affidati alle coppie Paul Thomas Anderson/Donna Tartt (scrittrice premio Pulitzer), William Friedkin/Dario Argento, Joel Coen/Frances McDormand e Carlo Verdone/Paola Cortellesi. Verranno poi omaggiati, con proiezioni di documentari e film ad hoc, Pier Paolo Pasolini, Ettore Scola, Francesco Rosi, i fratelli Taviani, Ingrid Bergman, Luis Bunuel, Stanley Kubrick, Frank Sinatra, oltre a Alfred Hitchcock e Francois Truffaut, con la proiezione del documentario Hitchcock/Truffaut di Kent Jones.
Infine, tre saranno le retrospettive, dedicate alla Pixar e ai registi Antonio Pietrangeli e Pablo Larrain.