Il mantello dell'invisibilità esiste: è una pelle hi-tech che fa sparire gli oggetti | Giornale dello Spettacolo
Top

Il mantello dell'invisibilità esiste: è una pelle hi-tech che fa sparire gli oggetti

Si tratta di un materiale ideato in laboratorio fatto di anoantenne d'oro, capaci di respinge la luce e rendere invisibili gli oggetti.

Il mantello dell'invisibilità esiste: è una pelle hi-tech che fa sparire gli oggetti
Preroll

GdS Modifica articolo

18 Settembre 2015 - 09.40


ATF

Il mantello dell’invisibilità di Harry Potter? Potrebbe presto essere realtà e non solo una magia cinematografica. Per la prima volta è stato creato in laboratorio una “pelle hi-tech” in grado di far scomparire un oggetto tridimensionale. Il particolare mantello, fatto di un materiale che respinge la luce, ha aderito perfettamente alla superficie dell’oggetto, facendolo sparire alla vista. Questo oggetto magico è stato realizzato dal gruppo di ricerca coordinato da Xiang Zhang, dell’università della California a Berkeley, del Lawrence Berkeley National Laboratory e della università saudita King Abdulaziz.

Già ribattezzata la ‘pelle dell’invisibilità’ è sottilissima, con uno spessore di appena 80 miliardesimi di metro (nanometri) che le permette di avvolgersi perfettamente attorno a un oggetto. E’ formata da minuscole antenne d’oro poste una accanto all’altra che, respingendo la luce, rendono completamente invisibile un oggetto tridimensionale.

Ma non immaginatevi a spiare discorsi in una stanza come Harry Potter: il mantello di nuova generazione al momento è riuscito a far sparire un oggetto formato da due cellule, però è il primo materiale di questo tipo a funzionare nella luce visibile (anziché per esempio nelle microonde) ed i ricercatori puntano adesso ad aumentarne le dimensioni.

Per uno dei pionieri in questo campo, Andrea Alù, dell’università del Texas, ad Austin, “è un grande risultato”. Lo sviluppo di questo nuovo materiale potrebbe avere varie applicazioni come ad esempio nei display 3D ad altissima risoluzione e ad una nuova generazione di microscopi ottici più potenti di quelli attuali.
“I materiali convenzionali, per esempio, non riescono ad andare oltre un certo limite di ingrandimento”, ha osservato Vito Mocella, dell’Istituto microelettronica e microsistemi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) a Napoli. “In teoria, i nuovi materiali dell’invisibilità – ha aggiunto – riescono invece a superare i limiti attuali imposti dalle leggi della fisica ai materiali convenzionali”, ha concluso.

Native

Articoli correlati