Venezia 72, Anita Caprioli: parola alla giurata

Anita Caprioli fa parte della Giuria internazionale di Orizzonti, sezione che premia le nuove tendenze estetiche ed espressive cinematografiche.

Venezia 72, Anita Caprioli: parola alla giurata
Preroll AMP

GdS Modifica articolo

10 Settembre 2015 - 11.13


ATF AMP
di Nicole Jallin

Anita Caprioli fa parte della Giuria internazionale di Orizzonti insieme al regista Jonathan Demme, ad Alix Delatore, Paz Vega e Fruit Chan, grandi chiamati a premiare le nuove tendenze estetiche ed espressive cinematografiche. “Spero che la cultura italiana possa presto ottenere il sostegno e il rispetto che merita”, dice Anita Caprioli. “Essere al Festival di Venezia è già un’esperienza indimenticabile; esserci come giurata la rende semplicemente unica. Questo perché, ancora prima di essere un’attrice, “un’addetta ai lavori” del cinema, mi ritengo innanzitutto una spettatrice. Parto dal presupposto che il cinema sia un linguaggio capace di raggiungere chiunque, e avere l’occasione di assistere a così tanti film di qualità in una cornice splendida come quella del Lido, accanto a persone che amano questa forma d’arte, è a dir poco magico. Il Festival ti dà il privilegio di immergerti nell’incontro di molte opere provenienti da paesi e culture diversi, distanti; opere che molto spesso le distribuzioni non riescono a riproporre durante l’anno”.

Top Right AMP
Un bilancio parziale di Venezia 72?

Quello che sin dal primo giorno di Festival si percepisce al Lido è una condivisione dell’affetto profondo verso il cinema è una sensazione forte che si percepisce sulla pelle. Ed è una sensazione così affascinate, oltre che “salutare” ed importante, che permane comunque, a prescindere dal singolo film, a prescindere dalle polemiche che possono nascere da opinioni divergenti. Va al di là di tutto questo. Per fortuna.

La sezione “Orizzonti” premia le nuove tendenze cinematografiche. Verso cosa tende oggi il cinema italiano?

Credo che il mondo cinematografico, così come quello televisivo, stiano vivendo un periodo di evoluzione, di grandi cambiamenti. Spero che la tendenza sia quella legata alla ricerca, al desiderio di investire in talenti, dando loro la possibilità di essere supportati. E dirò di più: spero che questo possa accadere nel nostro paese nei diversi ambiti della cultura, dalla letteratura alla musica, e soprattutto al teatro, ambito, quest’ultimo che ha avuto ultimamente un cambiamento enorme. Il mio augurio è che la nostra cultura possa ottenere presto uno sguardo di attenzione e di sostegno più forte, rivolto all’umanità che la vive – dall’artista allo spettatore -, ai progetti, alle idee che ne fanno parte, che la alimentano. È davvero importante che questo accada perché la cultura si riflette nel cinema, nella televisione, in tutta l’arte, perché si riflette nelle persone. Ed è per questo che è necessario investire: investire in prodotti artistici di qualità, costruiti su una scrittura alta associata a potenziali importanti, ed investire nel pubblico, soprattutto nel pubblico, per poter avere poi un cinema, un teatro, una letteratura davvero, davvero viva.

Dynamic 1 AMP
Dopo l’esperienza di Venezia cosa succede?

Ho vari progetti ancora in fase di definizione. Poi, sono sincera, a volte mi rendo conto che spesso quello che progetto nel mio pensiero difficilmente riesco a realizzarlo. Ma a questa consapevolezza ne associo un’altra, ovvero mi piace prendere in considerazione l’occasione di confrontarmi con una parte inattesa, non preventivata, non intuita. Affrontare qualcosa che per me è totalmente inaspettato, o magari completamente diverso da qualsiasi altro ruolo che ho già avuto modo di interpretare, di conoscere: credo che tutto ciò per un attore significhi trovarsi nella condizione di lavorare su se stesso in un modo inedito. Credo sia un’opportunità valida per crescere, in qualsiasi momento della carriera.

FloorAD AMP
Exit mobile version