La stampa ha applaudito ‘Sangue del mio sangue’ di Marco Bellocchio, terzo film italiano in concorso alla 72ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il regista è tornato per l’occasione nella sua Bobbio e precisamente nell’antico convento dove ci fa incontrare Federico (Pier Giorgio Bellocchio), uomo d’armi chiamato a riscattare una degna sepoltura per il fratello gemello (prete sedotto da suor Benedetta, murata viva per stregoneria). Bellocchio poi ci fa fare un salto nel presente, dove un certo Federico (Pier Giorgio), ispettore della Regione, bussa al convento (diventato prigione) apparentemente abbandonato, per farlo visitare al magnate russo Rikalkov (Ivan Franek), intenzionato ad acquistarlo. L’affare però deve essere concluso con un misterioso Conte (Roberto Herlitzka) che si aggira per Bobbio solo di notte e vive clandestinamente nell’ex prigione. Il film uscirà nelle sale domani, 9 settembre 2015.
E’ un film libero. “E’ un film libero”, ha detto Marco Bellocchio presentato il suo film alla stampa. Parlando di religione, è stata inevitabile per il regista la domanda sul suo rapporto con la religione: “Non mi sono convertito, sono un anarchico sempre più moderato. Il potere però continua a darmi fastidio, come quello della Chiesa di allora. Per tante cose continuo a essere in disaccordo, ma ammetto che abbiamo un Papa più a sinistra della sinistra”.
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