Gli insegnamenti che ha appreso nella scuola di recitazione Actor’s Planet, sono stati utili per imparare a lavorare sul set. L’attore Andrea Annibale sta muovendo i suoi primi passi nel mondo della recitazione con grinta e determinazione riscuotendo buoni risultati. Ha avuto la possibilità di confrontarsi con attori del calibro di Stefania Sandrelli e Gabriel Garko nella fiction Non era mio figlio.
Hai frequentato la scuola di recitazione Actor’s Planet, qual è la cosa più importante che ti è stata insegnata?
E’ stata un esperienza meravigliosa, ho imparato a lavorare sul set grazie alle tecniche e alla bravura dei miei insegnanti del calibro di: Rossella Izzo, Stefano Reali, Fioretta Mari, Fausto Brizzi e altri. Mi hanno insegnato che per fare questo mestiere bisogna tirare fuori le palle, non abbattersi mai e combattere tra alti e bassi perché è una strada lunga e tortuosa. La cosa principale e avere umiltà, tanta fortuna e determinazione. L’Actor’s Planet non mi è servita solamente per formarmi artisticamente ma è stata una lezione di vita, ho imparato molto.
Hai partecipato alla fiction Non è mai stato mio figlio, con Stefania Sandrelli e Gabriel Garko vuoi parlarne?
E’ stata una grande soddisfazione pur non avendo avuto un ruolo vero e proprio. E’ stata un esperienza bellissima, Stefania è il simbolo del cinema italiano, e Garko lo ritengo il re della fiction italiana, quindi per me è stato un successo l’essermi confrontato con questi artisti.
Per te questo ha rappresentato un po’ l’esordio?
Sinceramente il vero e proprio esordio è stato due anni fa, in un piccolo ruolo in Il Peccato e la vergogna 2, nei panni di un marines americano. Esperienza indimenticabile.
Come erano sul set Stefania Sandrelli e Gabriel Garko?
Due veri professionisti, molto seri e professionali e soprattutto con i piedi per terra. Di un umiltà impareggiabile.
Hai partecipato a diversi progetti?
Sì un cameo in Smetto quando voglio con la regia di Sidney Sibilia e lo spot Wind con Aldo, Giovanni e Giacomo, e tre cortometraggi per la regia di Stefano Reali, Federico Moccia e Rossella Izzo, più un debutto al teatro Tor Bella Monaca di Roma nei panni di un onorevole sopra le righe.
Tu come attore esordiente credi sia difficile emergere nello spettacolo?
Sì difficilissimo ma non impossibile. E’ un mestiere che molti vorrebbero fare ma in pochi ci riescono. E’ importante non demordere, studiare e darsi da fare nel vero senso della parola perché io sono del parere che volere è potere.
I tuoi prossimi impegni?
Ho dei progetti in corso ma preferisco non parlarne nel rispetto del contratto, ma lo vedrete prossimamente in tv.
Da quello che è stato detto si evince che un elemento fondamentale per riuscire ad emergere come attore è sicuramente studiare tanto. Nell’attore Andrea Annibale è però evidente oltre la preparazione artistica, anche l’educazione l’umiltà e la simpatia.