Insieme a Bertrand Tavernier sarà Fatih Akin l’altro “Protagonista del Cinema Europeo”, sezione del Festival del Cinema Europeo (Lecce, 13 – 18 aprile) diretto da Cristina Soldano e Alberto La Monica.
Ogni anno la manifestazione salentina propone due omaggi a grandi interpreti del cinema europeo con la retrospettiva dei loro film, scelti insieme al regista.
Figlio di immigrati turchi, Fatih Akin, nato ad Amburgo nel 1973, è il primo regista tedesco ad aver vinto dopo 19 anni l’Orso d’Oro al Festival di Berlino, con “La sposa turca” nel 2004. Era quello il primo film della trilogia sull’amore, la morte e il demonio che, proseguita con “Ai confini del paradiso” nel 2007, si conclude ora, a distanza di dieci anni, con “Il padre” (The Cut”), che uscirà nelle sale con BIM il prossimo 9 aprile.
Al Festival del Cinema Europeo, saranno presentati in una retrospettiva a cura di Massimo Causo, 9 titoli del regista, a partire dai sopracitati della trilogia, ai quali si aggiungono film mai distribuiti in Italia come la sua opera d’esordio ”Kurz und schmerzlos” (“Short Sharp Shock”) del 1998 premiato sia al Festival di Locarno che a quello di Amburgo; “Im Juli” del 2000 e “Müll im Garten Eden” (Garbage in the Garden of Eden) del 2012, un documentario di denuncia che vede protagonista la battaglia degli abitanti del villaggio turco di Camburnu, sul Mar Nero, contro la decisione del governo di trasformare la loro comunità in una discarica.
La retrospettiva, realizzata con la collaborazione del Goethe Institut, è completata da “Solino”, del 2002, girato tra il Salento e la Germania e dedicato alle vicende di una famiglia emigrata negli anni ’60 a Duisburg; il documentario del 2005 “Crossing the Bridge – The Sound of Istanbul” sulla scena musicale e culturale di Istanbul, città ponte tra Oriente e Occidente; e “Soul Kitchen”, che nel 2009 si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia.