Stewart Stern e il documentario 'Hollywood bruciata'

Lo sceneggiatore americano era stato raccontato nel documentario di Francesco Zippel 'Hollywood bruciata'

Stewart Stern e il documentario 'Hollywood bruciata'
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7 Febbraio 2015 - 12.36


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Stewart Stern:”[i]Gioventù Bruciata ha detto al mondo che andava bene essere diversi” [/i]

Di Marco Spagnoli
@marco_spagnoli

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Evento Speciale Fuori Concorso della Sezione Extra del Festival di Roma 2011, Hollywood Bruciata di Francesco Zippel esplorava la vita e la carriera di Nicholas Ray, regista, tra gli altri di film come Gioventù Bruciata e 55 giorni a Pechino autore non convenzionale di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.

Un cineasta importante per la storia di Hollywood e del cinema internazionale di cui Zippel ha ripercorso il lavoro anche attraverso testimonianze preziose di amici e colleghi, nonché filmati inediti che lo ritraggono al lavoro con i suoi beneamati studenti. “Gioventù Bruciata ha fatto di James Dean un’icona.” Disse lo sceneggiatore Stewart Stern all’epoca durante l’incontro con il pubblico del Festival di Roma dopo la proiezione del documentario prodotto da Studio Universal il canale satellitare in onda sul digitale terrestre sulla piattaforma di Mediaset Premium “E’ successo quando un’intera generazione di ragazzi e ragazze si è trovata a chiedere qualcosa di più alla vita e a non accettare più semplicemente i valori dei propri genitori. Erano gli anni in cui emergeva il talento di Elvis Presley e in cui l’America e il mondo stavano cambiando. Non solo gli USA ma tutto il mondo rispose in maniera positiva al personaggio di James nel nostro film.” Aggiunge Stern che spiega “In un certo senso noi dicevamo al pubblico che andava bene essere diversi, essere omosessuali o eterosessuali e perdonavamo i loro eccessi nell’essere curiosi . Era la prima volta che questo messaggio raggiungeva le platee ed il responsabile di questa innovazione è certamente Nicholas Ray.” Hollywood è cambiata da quei tempi? “Certamente” rispondeva Stern, ma non credo in peggio. Oggi ci sono artisti come Matt Damon, Leonardo Dicaprio, George Clooney e Clint Eastwood che possono fare il cinema che preferiscono senza che nessuno si intrometta. Io, invece, ho avuto esperienze terribili con riunioni dove gli executive degli Studio facevano a pezzi il tuo lavoro o, all’epoca dello Studio System, un maiale come Jack Warner si permetteva di trattare tutti malissimo con la Warner Bros che era davvero un posto sgradevole dove lavorare.” Stern, che l’anno prossimo compirà novanta anni, conclude “Ricordo che ad un certo momento James Dean era scappato a New York non convinto di dovere lavorare a Gioventù Bruciata, perché temeva che Nicholas Ray non sarebbe stato all’altezza di Elia Kazan che lo aveva da poco diretto ne La valle dell’Eden.’Non voglio rischiare di fare un film che non sia come quell’altro e non sono convinto che Nick sia in grado di dirigermi come Kazan.’ Mi disse una notte per telefono da New York.’, ma io feci di tutto per convincerlo che Nick era assolutamente in grado di eguagliare il lavoro di Elia Kazan e che sarebbe stato meglio per tutti se lui avesse accettato quel ruolo’. Credo di averlo convinto ed è così che. Dopo un po’ è tornato in California, ed è nata una vera leggenda.”

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Così come quella di Stern, che lasciandoci entra degnamente nel pantheon hollywoodiano del Cinematografo dei cieli.

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