Sarà l’incontro “Stereotipi e cultura identitaria della Sardegna nel cinema” a chiudere la rassegna “La Sardegna sullo schermo” organizzata dal Circolo del Cinema “Fabio Masala”. Giovedì 6 novembre a partire dalle ore 19.00, il dibattito, ospitato a Casa Orrù in via Genova 36 a Quartu Sant’Elena, abitazione campidanese sede della Associazione Arcoiris Onlus vedrà la parteipazione di: Salvatore Cubeddu, direttore artistico del Babel Film Festival che parlerà di “Sa limba sarda, elemento fondante della identità del popolo sardo”; Elisabetta Randaccio, critico Cinematografico e membro nazionale FICC, rappresentante per l’Italia nella IFFS (Federazione Internazionale dei CineClubs) che discuterà su “La storia del cinema in Sardegna, atteggiamenti, problematiche e prospettive” e Maria Paola Fanni, docente di Storia e Filosofia al liceo classico Motzo di Quartu S. Elena che parlerà della “identità critica del popolo sardo. Identità culturale e stereotipi, luoghi comuni e pregiudizi nella cultura popolare in Sardegna. A moderare il dibattito sarà Luigi Zara, presidente del circolo del cinema “Fabio Masala” e dirigente nazionale della FICC (Federazione Italiana Circoli del Cinema).
L’incontro – si legge nella nota di presentazione – conclude la rassegna cinematografica che ha offerto al pubblico presente a Casa Orrù quattro appuntamenti con il cinema d’autore in Sardegna: “Proibito” di Mario Monicelli; Banditi ad Orgosolo” di Vittorio De Seta; “Barbagia, la società del malessere” di Carlo Lizzani. “Disamistade” di Gianfranco Cabiddu. Alle proiezioni si aggiunge la prima serata dedicata alla musica e all’arte dal titolo “I volti del cinema in Sardegna”
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