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Alice nella città è in crescita

Incontro con Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, organizzatori della sezione Alice nella città: 'La forza del Festival di Roma sono i ragazzi'.

Alice nella città è in crescita
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23 Ottobre 2014 - 10.30


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di Davide Monastra

“Il bilancio del primo week end di Alice nella città è già ottimo. Alice è in crescita. Abbiamo già superato le presenze dello scorso anno”. Così si è espressa Fabia Bettini, organizzatrice insieme a Gianluca Giannelli di Alice nella Città, rassegna collaterale del Festival Internazionale del Film di Roma. Anche sotto la direzione di Marco Muller, infatti, Alice nella città è stata confermata, diventando, con la sua forte identità, ormai una certezza per i ragazzi delle scuole di Roma, che stanno animando con la loro presenza le mattine dell’Auditorium Parco della Musica.

“Io credo – ha sottolineato Fabia Bettini – che la forza di Alice nella città sia il suo pubblico: Alice è necessaria per il suo pubblico perché i ragazzi hanno voglia di vedere dei bei film, i docenti chiedono gli strumenti e quindi ogni anno abbiamo sempre più spettatori. Questo ci dà la voglia di proseguire”. “Questa manifestazione – ha aggiunto Gianluca Giannelli – ha dimostrato ormai che lo spirito è rivolto verso i giovani: la forza di tutto il festival è quella di rivolgersi a un pubblico giovane. La verità è che dovremmo lavorare tutti più sulla formazione del nuovo pubblico, perché Alice, che ha 11 anni e ha già partecipato a 9 festival, ha dimostrato che nell’arco di questi anni è andata sempre crescendo, ha dimostrato che l’interesse sta non tanto sul cinema che proponiamo, ma sull’attività di contatto che si ha con il pubblico”.

Secondo Giannelli inoltre – sulla polemica tutta giornalistica sulla poca personalità che contraddistingue il Festival di Roma – ha un’opinione precisa: “La vocazione del festival è chiarissima: te lo danno i numeri, te lo dà il target che partecipa a questa manifestazione. Probabilmente il passaggio che bisognerà fare, se si avrà l’intelligenza e anche l’umiltà di andare a comprendere dove si è fatto bene e dove si è fatto male, è quello di riformattare la kermesse cercando di orientarla probabilmente sulla formazione del nuovo pubblico, cercando di lavorare tutti insieme di fatto poi per un pubblico che ancora non c’è”.

Quello che gli organizzatori di Alice nella Città hanno infatti in mente, che mettono in pratica con tante e diverse iniziative, è un lavoro continuo durante tutto l’anno, che non si limita solo ai 10 giorni di festival. La formula, secondo loro, vincente per un festival è molto semplice: coinvolgere le istituzioni già presenti e collaborare tutti per verso un unico verso progetto, verso un unico obiettivo comune: “A noi interessa il progetto – ha dichiarato Giannelli –. Sul progetto vogliamo dialogare e confrontarci. Certamente un impegno durante l’anno, deve incidere anche in modo diverso nel contatto con la città e soprattutto ci deve essere un progetto vero e unitario sull’audio visivo. Se dovessi dare oggi una visione, se dovessi avere un desiderio è questo: essere più larghi, più tempo e più profondi nelle istituzioni che già durante l’anno lavorano su questi temi”, aggiungendo: “Non si può continuare ad essere ciechi. I ragazzi a modo loro una risposta l’hanno già data, prendendosi in mano il festival. Se saremo bravi a capire questa cosa e a cavalcare questo cambiamento allora forse la decima edizione del festival può presentarsi in un modo completamente rinnovato. Se continueremo a pensare di orientare noi il pubblico, con le nostre logiche, pensando di poter modificare una situazione come Roma che è immodificabile, se non si crea una partecipazione orizzontale, non c’è possibilità di cambiamento. Punterei molto sul Centro Sperimentale, punterei sulla Cineteca Nazionale, sulla Casa del Cinema, su Cinecittà, punterei su queste risorse, su queste forze che su Roma fanno un lavoro straordinario con budget a volte ridicoli. Probabilmente, mettendole tutte a sistema, ci troveremmo a lavorare tutti insieme su un progetto sull’audiovisivo durante tutto l’anno”.

Fabia Bettini si è anche voluta soffermare sulle difficoltà incontrate durante la fase di organizzazione della sezione, dove tra l’altro sono già state presentate due masterclass di altissimo livello con i registi Stephen Daldry e Jeun-Pierre Jeneut e l’anteprima italiana del film campione d’incassi “I guardiani della galassia”: “Difficoltà ne abbiamo incontrate e ce ne sono sempre di anno in anno. Cresce Alice, crescono i numeri, ma di contro diminuiscono i budget: questo non è più possibile, perché lo sforzo che mettiamo in campo è enorme. Ci fa piacere essere richiamati ogni anno, ci fa piacere che ci chiedano i nostri numeri, ma non ci si può accorgere di Alice solo in questi dieci giorni e ne si può chiamare Alice soltanto per le affluenze e per i suoi numeri perché sono fanno comodo”. E su quale sia il futuro della manifestazione i due organizzatori non hanno dubbi: “Noi siamo autonomi e paralleli quindi anche per il 2015 ci saremo, in qualsiasi modo”.

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