Gli Spandau Ballet al Festival di Roma

Sul red carpet i membri della band simbolo degli anni ‘80: Walter Salles invece rivece il Marc’Aurelio alla Carriera. In Gala sarà presentato Gone Girl.

Gli Spandau Ballet al Festival di Roma
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20 Ottobre 2014 - 07.35


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Il Festival Internazionale del Film di Roma rende omaggio a uno dei gruppi simbolo degli anni Ottanta ospitando domani, lunedì 20 ottobre alle ore presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, il documentario Spandau Ballet: Il Film – Soul Boys of the Western World di George Hencken: sul red carpet delle ore 19.30, i cinque componenti del gruppo, Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble, Martin e Gary Kemp. L’opera prima di George Hencken – produttrice di pluripremiati video musicali, film concerto, documentari su alcune figure chiave della scena musicale moderna e contemporanea come Jimi Hendrix, Sex Pistols, Madness, Dr. Feelgood – narra la repentina ascesa e il successivo declino degli Spandau Ballet, band di ragazzi della classe operaia londinese divenuta simbolo di un’intera generazione. I protagonisti si raccontano a trent’anni di distanza dai loro maggiori successi, attraverso video di concerti, interviste, filmati personali e materiale inedito: un viaggio nella musica, nella cultura e nella storia degli anni ’80 raccontato attraverso lo sguardo e le canzoni di un gruppo capace di conquistare la vetta delle classifiche mondiali, vendendo venticinque milioni di dischi e piazzando ventitré singoli nella hit parade.

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La linea di programma Gala presenterà, inoltre, alle 19.45 in Sala Santa Cecilia, Gone Girl, ultimo lavoro del cineasta di culto David Fincher, autore di pellicole celebri in tutto il mondo come Se7en e Fight Club, premiato con l’Oscar® per Il curioso caso di Benjamin Button, The Social Network, Millennium – Uomini che odiano le donne, regista e produttore della pluripremiata serie televisiva “House of Cards”. Il cast del film ospita il premio Oscar® Ben Affleck, premiato dall’Academy per la migliore sceneggiatura di Will Hunting – Genio ribelle e per il miglior film (Argo), Rosamunde Pike, “Bond girl” ne La morte può attendere, attrice de La versione di Barney (presentato a Venezia) e di An Education (candidato all’Oscar®) e Neil Patrick Harris, celebre attore televisivo (How I Met Your Mother) e teatrale vincitore di tre Tony Award e di un Emmy. Il nuovo film di Fincher, un thriller tratto dal romanzo “L’amore bugiardo” di Gillian Flynn, racconta la vicenda di un giornalista appena licenziato che finisce sotto i riflettori dei media come principale indiziato a seguito dell’improvvisa scomparsa della moglie.

Alle ore 17 in Sala Petrassi il Festival assegnerà il Marc’Aurelio alla Carriera al grande cineasta brasiliano Walter Salles, Orso d’Oro e Golden Globe per Central do Brasil, regista di uno dei film più amati degli ultimi anni, I diari della motocicletta, premiato a Cannes e Oscar® alla miglior canzone. Dopo la premiazione, il regista presenterà in prima mondiale la versione work in progress del suo nuovo lavoro, Jia Zhangke, Un Gars de Fenyang, dedicato al cineasta cinese Jia Zhangke, che Salles considera “il più importante filmmaker contemporaneo”. I due, dopo la proiezione, saranno in sala per un incontro con il pubblico, moderato da Marie-Pierre Duhamel e Marco Müller.

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Sempre in Sala Petrassi, alle ore 22.30, avrà luogo la proiezione in prima mondiale di Chen Jialing di Tian Ye e Gu Yugao, ritratto del famoso pittore Chen Jialing, profondamente influenzato da tutte le trasformazioni sociali e culturali avvenute in Cina dal secondo dopoguerra a oggi. Jia Zhangke, produttore del lungometraggio, incontrerà il pubblico dopo la proiezione.

La Sala Sinopoli ospiterà due pellicole della linea di programma Cinema d’Oggi: alle ore 17, si terrà la prima internazionale di Mauro, opera prima di Hernán Rosselli, che ha lavorato come montatore sia in documentari che in fiction per registi come Bruno Stagnaro, Hernán Belon, Ezequiel Yanco e Gastón Solnicki. Il film racconta la storia di Mauro, un passador argentino che inizia a stampare denaro falso con l’aiuto della fidanzata Marcela, finché un incontro non cambia le carte in tavola. Alle ore 22, sarà la volta di un’altra opera prima, Obra di Gregorio Graziosi, filmmaker brasiliano i cui primi cortometraggi hanno partecipato ad autorevoli festival quali Cannes, Locarno e Mar del Plata. La pellicola è un racconto personale sul rapporto tra l’individuo e la città, in questo caso San Paolo, una delle più grandi metropoli del mondo. Joao, giovane architetto paulista, scopre un cimitero clandestino nel cantiere del suo primo progetto importante, situato in un’area di proprietà della sua famiglia: la rivelazione metterà in discussione la sua coscienza e la sua stessa eredità. Prima diObra, si terrà la proiezione di Casarola, un documentario di sette minuti sulle origini della famiglia Bertolucci, diretto da Lorenzo Castore e prodotto da Young Films.

La linea di programma Prospettive Italia presenterà, alle ore 18 al Teatro Studio Gianni Borgna, la prima mondiale del documetario Looking for Kadija di Francesco D. Raganato, prolifico documentarista per Rai3, La7, History Channel e Fox Crime e autore della serie di successo Fotografi in onda su Sky Arte. La pellicola racconta la storia d’amore tra un ufficiale di cavalleria, Amedeo, e Kadija, figlia di un capotribù, sullo sfondo della guerra in Eritrea.

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Alle ore 19.30 la Sala Sinopoli ospiterà in prima internazionale La prochaine fois je viserai le coeur di Cédric Anger, regista e sceneggiatore, autore dei lungometraggi Le tueur e The Counsel, presentati in numerosi e importanti festival internazionali, collaboratore per Cahiers du cinéma dal 1993 al 2001. Protagonista Guillaume Canet (attore, regista, produttore e sceneggiatore francese, interprete con Leonardo di Caprio di The Beach, vincitore di un César per Non dirlo a nessuno e autore di Blood Ties presentato a Cannes), nei panni di un poliziotto disciplinato e scrupoloso, impegnato nell’indagine sui delitti di un serial killer che sembra impossibile da catturare. Il film, nella linea di programma Mondo Genere, è ispirato alla storia vera di Alain Lamare, episodio di cronaca nera che sconvolse l’opinione pubblica alla fine degli anni Settanta.

Al MAXXI, alle ore 11, “Videoclip: le nuove tendenze”, incontro dedicato all’evoluzione del videoclip, che sta vedendo il declino dei canali ad esso dedicato. In sala ci saranno Emiliano Colasanti e Niccolò Contessa de I Cani. Alle 15, la replica delle proiezioni di Já visto jamais visto di Andrea Tonacci eRagazzi di Raul Perrone, seguita da due incontri con i rispettivi registi. Alle 18, i The Pills, resi celebri grazie alla loro web serie e corteggiati dal mondo del cinema, incontreranno un nome leggendario della commedia, Enrico Vanzina. Alle ore 21 è prevista la prima mondiale dell’evento speciale della linea di programma Prospettive Italia L’orologio di Monaco, di Mauro Caputo, ispirato a una raccolta di racconti di Giorgio Pressburger (protagonista e voce narrante del film), che narra la storia di una famiglia centroeuropea in cui confluiscono i nomi dei maggiori protagonisti della storia degli ultimi due secoli, da Marx a Heine passando per Mendelssohn. Caputo e Pressburger saranno in sala dopo la proiezione per un incontro con il pubblico.

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