Il 2 ottobre arriverà sugli schermi il secondo film di Guido Lombardi, “Take Five”, presentato in concorso al Festival di Roma, che sarà distribuito sul territorio italiano da Microcinema. Il titolo è ispirato a quello del mitico brano jazz registrato del Dave Brubeck Quartet (1959). Radicato nella realtà della sua terra, il regista si è confrontato con il mondo della criminalità, fondendo il cinema di genere, amato da Tarantino, con la comicità de “I soliti ignoti”, per raccontare il mondo di Gomorra. “Take Five” è un esempio di caper movie all’italiana che, avendo ricevuto numerosi premi internazionali, non ha nulla da invidiare ai modelli d’oltreoceano.
Scritto dal regista, da un soggetto di cui è autore con Gaetano Di Vaio, il film è stato interamente ambientato a Napoli, comprese diverse scene sono state girate nelle fogne, considerando che la “banda del buco” le utilizza per arrivare al caveau di una banca. Insomma, quasi una dichiarazione d’intenti, come a dire che a Napoli c’è ancora tanta bellezza da riscoprire. Prendendo esempio dai cinque protagonisti, bisogna solo scavare per riportare alla luce questi tesori dimenticati della città.
“È incredibile quello che c’è sotto Napoli”, ha dichiarato il regista Guido Lombardi, aggiungendo che “Take Five fa consapevolmente ricorso agli archetipi del film di genere, ma prova a raccontare, a suo modo, il nostro tempo. Un tempo, una società, dove i soldi, il successo, la fama rappresentano l’unica forma di riscatto da un anonimato percepito sempre di più come insopportabile”.
E cinque “irregolari” sono i protagonisti del film, attori di strada e che la strada la conoscono bene, tanto da far diventare il confine tra finzione e realtà incredibilmente sottile. Al fianco della ‘banda’ di protagonisti (Gaetano Di Vaio, Peppe Lanzetta, Salvatore Striano, Carmine Paternoster e Salvatore Ruocco), figura un cast di grande impatto (in cui spiccano Esther Elisha, Gianfranco Gallo, Antonio Pennarella, Antonio Buonomo, Alan De Luca e Vittoria Schisano), per un film prodotto in maniera indipendene da Dario Formisano, Gaetano Di Vaio e Gianluca Curti per Eskimo, Figli del Bronx e Minerva Pictures, con Rai Cinema e con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.