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La Mostra svelata

È stato presentato a Roma dal direttore artistico Alberto Barbera il programma della 71a edizione del Festival.

La Mostra svelata
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24 Luglio 2014 - 19.24


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di Piero Cinelli

1500 i lungometraggi visionati nelle ultime otto settimane, provenienti da ogni angolo della terra, di cui 55 scelti per le tre sezioni principali, 20 in concorso, 18 fuori concorso, 18 nella sezione Orizzonti e che rappresentano circa 40 paesi, per un’edizione mai stata così globalizzata. Fortissima la rappresentanza italiana, in tutte le sezioni. Tre le pellicole italiane in concorso: “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo, dal romanzo “Il bambino indaco” di Marco Franzoso, girato a New York e con un cast italo-americano (Alba Rohrwacher, Adam Driver, Jake Weber, Natalie Gold), storia di una coppia alle prese con la malattia del figlio; il durissimo “Anime nere” di Francesco Munzi (di lui si parla come il nuovo Garrone), tratto dall’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco, che racconta una storia familiare di ndrangheta, ambientata nell’Aspromonte ed infine il già annunciato film leopardiano di Mario Martone, “Il giovane favoloso” con Elio Germano nei panni del poeta recanatese. In gara anche il Pasolini di “Abel Ferrara”, una coproduzione franco-belga-italiana che racconta l’ultimo giorno di vita di Pasolini, con Willem Dafoe nei panni dello scrittore e Riccardo Scamarcio in quelli di Pelosi, oltre a Ninetto Davoli e Valerio Mastandrea nel cast. Tutti e tre i film sono co-prodotti da RaiCinema e verranno distribuiti da 01 Distribution.

Quattro titoli francesi: il melodramma “Tre cuori” di Benoit Jacquot (con Benoit Polvoorde, Charlotte Gainsbourg, Catherine Deneuve, Chiara Mastroianni), la commedia nera “La rançon de la gloire” di Xavier Beauvois (con Peter Coyote, Nadine Labaki e Chiara Mastroianni), “Le dernier coup de marteau” del giovane Alix Delaporte e “Loin des hommes” di David Oelhoffen, con Viggo Mortensen insegnante in uno sperduto villaggio algerino nel periodo della guerra franco-algerina. Quattro titoli americani: oltre al già annunciato “Birdman” di Alejandro Gonzalez Iñarritu, che aprirà la Mostra, si aggiungono “99 Homes” di Ramin Bahrani, dramma sulla crisi finanziaria con Andrew Garfield, Laura Dern e Michael Shannon; il documentario “The Good Kill” di Andrew Niccol, un seguito di “The act of killing” con Ethan Hawke pilota di droni militari; e la commedia “Manglehorn” di Davig Gordon Green, con Al Pacino nei panni di un ex criminale che prova a redimersi.

Seguono un film ciascuno per Iran (“Ghessea di Rakhshan Bani E’Temad2), Turchia (“The Cut” di Fatih Akin), Svezia (“A Pigeon sat on a branch reflecting on existence” di Roy Anderson), Russia, Giappone, Cina.

Quattro titoli italiani anche nella sezione fuori concorso, a cominciare da “Perez” di Edoardo De Angelis con Luca Zingaretti e Marco D’Amore (ovvero Montalbano e Gomorra), “La trattativa” di Sabina Guzzanti, che porta sullo schermo un argomento molto scabroso come quello della trattativa Stato-mafia, ed infine Davide Ferrario con “La zuppa del demonio”, documentario su 50 anni di sviluppo industriale italiano realizzato utilizzando il materiale dell’Archivio nazionale del cinema di impresa di Ivrea. Ed infine “Italy in a day” ideato e realizzato da Gabriele Salvatores con un centinaio di piccoli filmati girati da improvvisati filmaker italiani con il telefonino che documentano lo stesso giorno, il 25 ottobre 2013.

Infine altri tre italiani nella sezione Orizzonti, “Senza nessuna pietà di Michele Alhaique, prodotto e interpretato da Pierfrancesco Favino, “La vita oscena” di Renato De Maria (dal romazo di Aldo Nove) con Isabella Ferrari, e infine “Belluscone, una storia siciliana” di Franco Maresco, l’altra metà (una volta) di Ciprì, che torna al cinema dopo un lungo periodo di crisi con un film molto personale, con Forza Italia e Berlusconi sullo sfondo.

Unico rimpianto di Barbera, l’assenza di “Torneranno a fiorire i prati”, il documentario realizzato da Ermanno Olmi per commemorare il centenario della prima guerra mondiale, “e che il regista ha scelto di non presentarlo in nessun festival”.

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