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L'anno dei due film su Pasolini

Willem Dafoe e Massimo Ranieri interpretano Pierpaolo Pasolini rispettivamente diretti da Abel Ferrara e David Grieco

L'anno dei due film su Pasolini
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6 Luglio 2014 - 21.32


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Di Marco Spagnoli
@marco_spagnoli

E’ successo, in passato, nel cinema americano, che due film sullo stesso soggetto arrivassero quasi contemporaneamente nelle sale: Armageddon e Deep Impact; A bug’s Life e Z, la formica; Uno Zoo in fuga e Madagascar sono solo alcuni casi celebri legati a film, soprattutto d’animazione, dalla grande ambizione commerciale.

L’uscita quasi in coincidenza di un anniversario si verifica con una certa frequenza, ma quando i film sono due ‘indipendenti’ non sempre ‘sopravvivono’ entrambi come è, invece, accaduto con nel caso di biopic come quelli su Truman Capote, Capote e
Infamous in cui il celebre scrittore americano era interpretato rispettivamente dal compianto Philip Seymour Hoffman (vincitore dell’Oscar per quell’interpretazione memorabile) e da Toby Jones.

Un destino ben diverso hanno, infatti, avuto le sfide tra i due film su Frida Kahlo e su Alessandro Magno: uscito il primo dei due (Salma Hayek diretta da July Taymor e Colin Farrell da Oliver Stone) il secondo è stato cancellato per sempre negandoci la possibilità di un confronto con l’interpretazione di Jennifer Lopez e, nel caso del Re macedone, con quella di Leonardo Dicaprio scelto da Baz Luhrmann l’anno scorso per portare sullo schermo Il Grande Gatsby.

Quasi contemporaneamente, dunque, arrivano in Italia due film su Pier Paolo Pasolini e la sua ultima notte.
Il primo diretto da Abel Ferrara, intitolato semplicemente Pasoliniha come protagonista Willem Dafoe (che da molti anni vive a Roma con la moglie, la regista Giada Colagrande) e Riccardo Scamarcio nel ruolo dell’attore Ninetto Davoli.

L’altro film, diretto dal giornalista e sceneggiatore David Grieco, autore come regista del memorabile Evilenko con Malcolm McDowell vede Massimo Ranieri nei panni di Pierpaolo Pasolini e – come ha spiegato in esclusiva al Giornale dello Spettacolo – la produttrice Marina Marzotto si intitola La macchinazione perché esplora diverse tesi legate alla morte del grande cineasta e poeta.

Mentre il film di Abel Ferrara è in postproduzione ed è in predicato per il Festival di Venezia, per uscire, poi, a metà settembre, l’altro è previsto per i primi mesi del 2015.

Due progetti, sulla carta, molto interessanti, scritti, il primo da Maurizio Braucci (Gomorra, L’intervallo) e il secondo dallo stesso David Grieco, per un’analisi di quello che è accaduto quaranta anni fa a Pasolini. Un male? Una coincidenza infelice? Tutt’altro!

Pier Paolo Pasolini, il suo ricordo e la sua storia, meritano ancora lo sforzo di persone serie che cercano di comprendere quale sia la verità di quella notte, e, oltre questo, di ricordare un intellettualle fondamentale per la storia della cultura italiana che è bene non solo non dimenticare, ma conoscere in maniera approfondita che è bene non solo non dimenticare, ma conoscere in maniera approfondita, esplorando grazie al cinema d’autore le tante ragioni pubbliche e private che hanno portato alla sua prematura scomparsa.

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